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Questo Napoli mette tristezza. Di più non riusciamo a dire

Tranne la reazione sull’1-0, la prestazione è stata imbarazzante. La squadra non si regge in piedi. Il nostro pensiero sulla gestione Gattuso è noto

Questo Napoli mette tristezza. Di più non riusciamo a dire

Non ce la faccio a fare un titolo cattivo. Non ce la faccio a prendere a randellate questa parvenza di squadra. Qualsiasi idea partorita, è stata messa da parte di fronte a una prestazione che oscilla tra lo scioccante e l’imbarazzante. Che cosa dobbiamo fare? Metterci a gridare che avevamo ragione? Non ce la facciamo, perché parliamo di un amore. Di un amore che è irriconoscibile. La cura Gattuso, il metodo Gattuso, non esiste. È stata paccottiglia dei giornalisti. Qui siamo cattivi, o meglio realisti: si sono specchiati nella mediocrità dell’allenatore.

Siamo all’ottava sconfitta in campionato, la terza nelle ultime cinque partite di Serie A.

Che cosa dobbiamo dire? Nel primo tempo la squadra di Gattuso è parsa non reggersi in piedi, ha perduto tutti i contrasti, i calciatori del Napoli sono stati sistematicamente anticipati. Sembra una partita tra squadre di diversa categoria e certamente con una diversa preparazione atletica. Questi metodi d’allenamenti di Gattuso, osannati dalla stampa a lui prona, sono largamente insufficienti per il calcio professionistico. La sensazione è che l’Atalanta non abbia dovuto nemmeno spingere più di tanto per vincere 4-2. Ai bergamaschi è bastato giochicchiare al 50%.

Ci sono dei momenti che fotografano in maniera impietosa l’inconsistenza del Napoli.

Nei primi minuti della partita, Osimhen si è fatto recuperare in maniera imbarazzante un paio di metri da un difensore dell’Atalanta, come se si trattasse di un ex giocatore. Tutta la partita del nigeriano è stata a dir poco allarmante: incapace di trattenere un pallone, di scattare, di superare l’avversario. Poi, nel finale, ci ha fatto trattenere il respiro. Ha battuto la testa con la nuca, in modo pericoloso. Ha perso i sensi ed è uscito in barella e poi ricoverato in ospedale.

Che cosa si può salvare del Napoli? Praticamente niente. Soltanto la reazione al primo gol dell’Atalanta. Improvvisamente la squadra ha cominciato a giocare. Come se fosse stata folgorata da qualcosa. E infatti ecco il pareggio, anche su splendida azione: scucchiaiata di Politano e bel tiro a volo di Zielinski.

Poi, però, all’Atalanta è bastato accelerare un pochino per entrare nella difesa del Napoli come un coltello nel burro. L’Atalanta ha giocato col Napoli come un adulto fa con un bambino, segna quando vuole. Così ha fatto la squadra di Gasperini.

Ricordiamo che nel primo tempo c’era un rigore netto per l’Atalanta: Mario Rui butta a terra Pessina che sta per calciare a botta sicura. L’arbitro non ha fischiato e il Var incredibilmente non è intervenuti, nonostante le immagini trasmesse da Sky all’intervallo.

Che cosa dobbiamo aggiungere? Conoscete il nostro pensiero: l’esonero di Ancelotti è stato un suicidio imprenditoriale per De Laurentiis. La gestione Gattuso, fatta eccezione per la vittoria della Coppa Italia, è semplicemente disastrosa. Non osiamo immaginare che cosa ci attenda da qui fino a fine stagione. Il Napoli oggi è una squadra imbarazzante, che non si regge in piedi, che non ha una idea tattica. Ha come alibi i tanti assenti, ma gli infortuni muscolari non possiamo attribuirli al caso. Questo è.

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