La partita di ieri è stata un remake della celebre favola di Esopo, con il Napoli travestito da cicala e lo Spezia nel ruolo della formica. È stata la presunzione a mandare in mille pezzi lo specchio del Napoli

La partita del Napoli contro lo Spezia, scrive Repubblica,
“è stato un remake della celeberrima favola di Esopo, con il Napoli travestito da cicala e lo Spezia pronto a interpretare con cinismo e un pizzico di fortuna il ruolo della formica”.
In 90 minuti di gioco la squadra di Gattuso ha sprecato una gran quantità di palle gol lasciando la vittoria agli uomini di Italiano.
“Gli azzurri si sono invece di nuovo guardati allo specchio, hanno avuto bisogno di 19 tiri in porta e un’ora di assedio forsennato per sbloccare il risultato con Petagna e poi sono rimasti senza fiato”.
L’ingenuità di Fabian ha regalato il rigore del pareggio e alla fine il Napoli si è fatto superare dallo Spezia in inferiorità numerica.
“Non è la prima volta che Insigne e compagni si macchiano di un simile spreco e avanza il sospetto che la fragilità caratteriale sia un limite di costruzione“.
Certo, ci sono le assenze di Osimhen e Mertens.
“Ma non ci possono essere alibi per uno scivolone del genere e il tecnico azzurro non ne ha infatti cercati”.
Il Napoli ha sprecato una marea di occasioni ed è finito “per restare sulle gambe”.
“La cicala ha smesso a quel punto di cantare e lo Spezia ha sfruttato bene le energie messe da parte, interpretando secondo copione il ruolo della formica”.
Italiano è riuscito a ribaltare il risultato.
“È stata la presunzione a mandare in mille pezzi lo specchio del Napoli”.