Il numero uno della Fifa criticato da Amnesty International per un video promozionale: “Non dovrebbe farsi accecare da questi tentativi di lavaggio d’immagine”

Il re dell’Arabia Saudita, Salman bin Abdul Aziz Al Saud, ha ricevuto nel palazzo Al Yamamah a Riad il presidente della Fifa, Gianni Infantino. Secondo quanto riportato dal quotidiano Arab News, durante l’incontro si sarebbero discusse possibili aree di cooperazione fra la Federazione internazionale e l’Autorità Generale dello Sport dell’Arabia Saudita.
Ma la visita istituzionale di Infantino non è passata inosservata. Perché il numero uno della Fifa si è prodotto in un “esuberante lode” ai “presunti grandi progressi” di un paese che ha dei grandissimi problemi di rispetto dei diritti umani.
Amnesty International ha criticato duramente l’opportunità di Infantino di spendersi in favore del’Arabia Saudita, giudicando il video “difficile da sopportare”:
“I responsabili di eventi sportivi non dovrebbero essere accecati da questo tipo di lavaggio dell’immagine”.
Nel video pubblicato giovedì dal Ministero dello sport saudita su Twitter, si vede Infantino visitare il sito storico di Dirijah, a ovest della capitale Riyadh. “È un’ambientazione straordinaria, è una storia incredibile”, afferma. “Una cosa che il mondo dovrebbe visitare e vedere.” In un’altra scena, prende parte a una tradizionale danza saudita con la spada. Loda anche lo sviluppo dello sport saudita. Ci sono stati “molti cambiamenti”, dice Infantino. Adesso c’è il calcio femminile in Arabia Saudita.
Gianni, President of #FIFA :
What I experienced here is impressive, the world in its entirety should come to Saudi Arabia to watch it. The big improvement that underwent the past two years are unbelievable.pic.twitter.com/iDPNXuPAuR— Ministry of Sport (@gsaksa_en) January 7, 2021
Negli ultimi anni, il regno ha adottato riforme sotto la guida del principe ereditario Mohammed bin Salman che liberalizzano la società e danno alle donne più diritti. Le donne ora possono “persino” guidare.
Ma allo stesso tempo, la leadership saudita sta reprimendo gli attivisti per i diritti umani. L’importante attivista per i diritti delle donne Ludschain al-Hathlul è stata condannata a quasi sei anni di carcere alla fine di dicembre.