4-0 allo Spezia in 45 minuti, nella ripresa breve sbandamento. Giusto per fermare eventuali voli pindarici. E ribadire la volubilità della squadra
È singolare l’alternanza del Napoli di questa stagione, che passa da una goleada a una figuraccia. Questa sera il Napoli ha provato un’impresa straordinaria, ossia passare da goleada a figuraccia nella stessa partita. Ha chiuso il primo tempo sul 4-0 allo Spezia. Partita virtualmente conclusa. Poi, nella ripresa, dal 70esimo al 73esimo, i liguri hanno segnato due reti che per qualche minuto hanno fatto temere un’altra partita da raccontare. Una partita che sintetizza perfettamente la ciclotimia degli azzurri. Una sorta di Bignami della stagione. In semifinale il Napoli affronterà l’Atalanta: il 3 febbraio in casa, il 10 in trasferta.
Per fortuna la rimonta dello Spezia si è fermata a 4-2. Giusto in tempo per non rovinare la serata, comunque sufficiente a non autorizzare chissà quali fuochi d’artificio dopo un primo tempo fin troppo semplice. Una partita che è scivolata via senza storia, contro un avversario sì modesto ma che alla vigilia metteva paura. Sia perché aveva eliminato la Roma sia perché, venti giorni fa, aveva vinto proprio a Fuorigrotta. In una delle tante figuracce rimediate dagli azzurri nella stagione 2020-21.
Sette le goleade: Genoa, Atalanta, Roma, Crotone, Cagliari, Fiorentina e stasera Spezia. Almeno cinque le figuracce: Sassuolo, Lazio, Torino, Spezia, Verona. Più altre sconfitte contro Inter e Milan, fermandosi al solo campionato italiano.
Lo sbandamento del Napoli è durato poco. Va anche detto che il secondo gol dei liguri è arrivato su deviazione di Manolas. Poi, gli azzurri hanno anche colpito un palo con Demme.
La storia recente del Napoli induce comunque a non illudersi più di tanto e non inoltrarsi in alcun volo pindarico. È stata una partita strana, segnata dal gol dopo cinque minuti e anche da una buona dose di sprovvedutezza da parte della squadra di Italiano. Più o meno la fotocopia di Napoli-Fiorentina. Come in quella occasione, il Napoli ha segnato quasi a ogni tiro in porta. Dopo Koulibaly, ci ha pensato Lozano (una certezza) che ha eluso un altissimo fuorigioco dei liguri, quindi il terzo di Politano su classica azione che una volta era per Callejon e sul finale di primo tempo quarto gol di Elmas su delizioso assist di Insigne. Nel secondo tempo, i due gol dei liguri. E nel finale, per non rischiare, Gattuso ha chiamato fuori Mertens (entrato a inizio ripresa) per Bakayoko.
Proprio come dopo la Fiorentina, invitiamo a non sbilanciarci in analisi che potrebbero essere presto smentite dal campo. Semmai la partita di stasera ripropone con prepotenza la domanda: com’è stato possibile perdere in casa contro lo Spezia?
Non ci è sembrata una partita da poter considerare simbolica di qualcosa. Non ci soffermeremmo più di tanto sul cambio modulo, sul passaggio al 4-3-3 che secondo la Rai è stato voluto dai calciatori. Anche se, col fugace ritorno al 4-2-3-1 (con Mertens e Osimhen in campo), il Napoli ha beccato gol. Per quel che riguarda la permanenza di Gattuso sulla panchina, ribadiamo quanto già detto: l’allenatore calabrese e il presidente hanno rotto in un modo che al momento può essere considerato definitivo. Ma Gattuso potrebbe anche rimanere in sella fino alla fine della stagione. Dipenderà dai risultati. Come sempre.
Un’ultima considerazione su Mertens e Osimhen. Come già a Verona, la loro condizione atletica è molto in ritardo. Ci vorrà un bel po’ di tempo prima di poter vedere i due attaccanti in una forma accettabile.