Tsitsipas: «Da bambino venivo offeso perché ero greco, questo mi ha reso più forte»

Il Guardian racconta la sua infanzia di talento povero: "Erano tutti disoccupati in famiglia». Oggi è anche un fotografo: «Mi trattano come un bimbo, ma sono un uomo»

Tsitsipas

La storia di Tsitsipas, che in questi giorni sta difendendo il titolo di Maestro conquistato un po’ a sorpresa lo scorso anno battendo i migliori otto tennisti dell’anno, non è come quella di mille altri professionisti finanziati dalla famiglia nel lungo percorso che porta un talento al successo. Il padre e l’allenatore lasciarono il lavoro per viaggiare al suo fianco, e hanno galleggiato economicamente con l’aiuto finanziario della zia materna e di altre fonti esterne. La continua crescita di Tsitsipas sul campo andava di pari passo con le carte di credito del padre rifiutate in hotel e la disoccupazione in Grecia: “I miei cugini erano disoccupati, anche i fratelli di mio padre erano disoccupati. Non c’erano entrate in famiglia”, racconta ora.

La pressione è inevitabile per qualsiasi atleta – scrive il Guardian – ma il peso di sapere che sei un investimento, un rischio, è qualcosa di più. Una pressione aggravata dalle ricadute xenofobe dei rapporti economici della Grecia in Europa:

“Mi sentivo giudicato anche se non era davvero colpa mia, non avevo niente a che fare con tutto ciò. È stato difficile per me da bambino. Mi sono sempre sentito una minoranza ovunque andassi e volevo dimostrare che si sbagliavano. Credo che anche questo, in un certo senso, mi abbia reso più forte. Guardando indietro, mi ha solo fatto venire voglia di essere migliore”.

Tsitsipas ha giocato la sua prima stagione completa da top-100 nel 2018. Un anno dopo ha battuto Roger Federer sulla strada per le semifinali dell’Australian Open.

Ormai – scrive ancora il Guardian – gli hobby di Tsitsipas sono documentati quasi quanto le sue vittorie. È uno YouTuber, un podcaster e, più recentemente, la sua fotografia è stata pubblicata su Racquet Magazine. E’ un sex symbol. La sua decisione di unire la sua creatività e passione nei suoi progetti individuali riflette un aspetto diverso della sua personalità: la sua introversione.

“Non voglio lasciare entrare persone a caso nella mia vita, che vogliono ferirmi e vogliono avere una cattiva influenza. Essendo introverso, con il sesso opposto mi ci è voluto molto tempo per sentirmi a mio agio ed esprimere le mie emozioni e tutto il resto. Ci sono arrivato tardi”.

Soprattutto Tsitsipas è stato più volte “ripreso” dai media nella parte del mammone. “A volte mi sento come se mia madre e mio padre fossero troppo coinvolti nella mia vita”, ha detto agli Australian Open l’anno scorso. Il giorno dopo, sua madre si è presentata in sala stampa e lo ha messo in imbarazzo davanti ai giornalisti.

Non voglio più essere un bambino. Voglio essere trattato come un uomo. Ho imparato molto durante il Tour, ho imparato molte cose fuori dal campo e ho affrontato molte difficoltà e sono cresciuto grazie ai miei errori e alle relazioni che ho avuto con molte persone”.

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