Lo sfogo di un anestesista napoletano a Repubblica Napoli: «Non c’è personale. Alcuni dei pochi infermieri disponibili sono svenuti per la fatica. La situazione degli ospedali è drammatica»
«Quelli che ci dicono di attivare non sono posti letto per pazienti Covid, ma depositi dove lasciare i malati».
Sono le parole di un anestesista di un ospedale napoletano registrate da Repubblica Napoli.
«La Regione attraverso i dirigenti di ospedali pretende l’attivazione delle postazioni per pazienti intubati, ma non c’è il personale per farlo, ormai quattro reparti vengono gestiti da due medici e i pochi infermieri a disposizione sono costretti a turni di 18 ore negli “scafandri”. Alcuni di loro sono svenuti perché più di tanto non si può resistere. La situazione degli ospedali è drammatica. Tra l’altro c’è personale mandato allo sbaraglio senza avere l’adeguata formazione per affrontare il Covid mentre i ricoverati rischiano di essere abbandonati sui letti senza assistenza e senza poter contare neanche sull’aiuto dei familiari che già prima della pandemia svolgevano questo compito a causa della cronica mancanza di personale negli ospedali».
Le immagini che circolano sui social mostrano gli ospedali sul punto del collasso, con code interminabili di auto all’esterno del Cotugno, dove il triage si effettua in auto, con tanto di bombole di ossigeno portate all’interno degli abitacoli. Stessa situazione al Cardarelli, dove, scrive il quotidiano, già prima della pandemia, i pazienti erano lasciati su barelle nei corridoi e oggi si aggiungono almeno 60-65 positivi al giorno e manca ancora la tendostruttura della Croce Rossa destinata ai pazienti Covid.
Oggi il Codacons presenterà un esposto in Procura. Per l’associazione dei consumatori
“la situazione a Napoli è gravissima e impone un intervento della magistratura e la nomina di un tecnico individuato dalla stessa Procura per la gestione dei ricoveri, anche trasferendo i pazienti nelle strutture sanitarie di altre regioni”.