Gazzetta: caso Lazio, l’interrogatorio di Pulcini non ha convinto la Procura
Mancano,ad esempio, comunicazioni ufficiali all'Asl dopo la prima positività di Immobile, una mancanza grave, visto che il protocollo federale prevede esplicitamente il coinvolgimento delle autorità sanitarie

L’interrogatorio del medico sociale della Lazio Pulcini sembra non aver soddisfatto la Procura, secondo quanto riporta oggi la Gazzetta dello Sport.
L’audizione di ieri puntava a chiarire i rapporti tra il club e l’Asl, ma al contrario di quanto affermato in serata ci sarebbero dall’avvocato Gentile
dei buchi, con notifiche assenti o non adeguate alle procedure da rispettare in materia Covid. Una mancanza grave, visto che nel protocollo federale è previsto esplicitamente il coinvolgimento delle autorità sanitarie per il tracciamento dei contatti diretti di ogni positivo. Senza dimenticare che la Asl va comunque e sempre avvertita, qualsiasi mestiere si faccia.
E se è vero che normalmente la comunicazione avviene direttamente dal laboratorio che ha effettuato il tampone, in questo caso non era possibile in quanto Futura Diagnostica di Avellino, appartenente ad un’altra regione, dunque spettava al responsabile medico.
La prima anomalia nelle comunicazioni tra Lazio e Asl e quella relativa alle quarantena dei calciatori: Immobile positivo per il Synlab il 26 ottobre prima del Bruges, negativo il 30 e 31 per il laboratorio di Avellino, era regolarmente in campo il 1 novembre contro il Torino. Se la comunicazione ufficiale della sua prima positività fosse arriva all’Asl, Immobile sarebbe stato in quarantena e per liberarlo prima dei 10 giorni ci sarebbe voluta una comunicazione ufficiale dell’Asl che non risulta.
C’è poi da chiarire la questione relativa alla bolla. Dopo la prima positività di Immobile, sono stati avvisati tutti i calciatori in modo che non lasciassero la propria abitazione se non per andare a Formello, come vuole la quarantena soft della Figc?
Nei prossimi giorni la Procura sentirà alcuni calciatori della Lazio