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Chiellini, un eroe moderno: “Calciatori pronti a correre rischi per il bene della gente”

Il capitano di una Nazionale che ormai guardano in pochi si immola per la società: “Faremo solo casa e campo per mesi, ma dobbiamo andare avanti”. Ronaldo? “Quando l’ho sentito stava prendendo il sole”

Chiellini, un eroe moderno: “Calciatori pronti a correre rischi per il bene della gente”

“Ronaldo sta benissimo. Quando l’ho sentito stava prendendo il sole“.

Questa è l’immagine che Giorgio Chiellini regala alla stampa del Ronaldo positivo, e asintomatico. Bello e gaudente come al solito, per nulla scalfito dal virus. Come i supereroi.

Ma la conferenza stampa del difensore della Nazionale rende benissimo il distacco dalla realtà del calcio, per altre affermazioni. Chiellini racconta la sua categoria come un plotone di eroi pronti al sacrificio per il bene comune. Illuminante, quasi commovente:

Noi calciatori sappiamo di andare incontro a rischi, e siamo pronti a correrli. Cercando di minimizzarli al massimo con tutte le precauzioni necessarie”.

“Non siamo sorpresi da questa escalation di casi. Ma dobbiamo andare avanti perché sappiamo che il calcio è un movimento economico, e per il valore sociale che sappiamo di avere: nelle prossime settimane ci saranno altre chiusure, e credo il calcio sia importante per la gente”.

Capitano mio capitano, Chiellini parla alla vigilia di Italia-Olanda, una partita della Nazionale che gli italiani ormai guardano solo di striscio, presi da ben altri problemi o trastulli. Lo dicono i dati di sharing, e non riguardano solo l’Italia. Ma lui non lo sa, vive in una bolla – questa sì – nella quale il calcio è la salvezza della gente, ha “un valore sociale”. Per cui si va avanti:

“Modifiche ai calendari? Ripeto, la cosa che dobbiamo metterci in testa è proseguire. Il risultato sportivo è secondario. Andiamo incontro a mesi difficili e questo lo sappiamo. Credo che alla fine la vera vittoria sarà aver finito questo campionato. Per mesi faremo avanti e indietro tra ritiro e casa, e c’è massima disponibilità da parte nostra”.

Eroi tutti casa e campo. A quando un monumento al calciatore ignoto?

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