L’uruguaiano avrebbe dovuto però essere presente in Italia, presso l’ambasciata di Spagna. Poi fu anticipata la prova, dal 22 al 17 e Suarez si presentò in Ateneo
Il Corriere della Sera racconta che dalle intercettazioni della Guardia di Finanza sul caso esame falso di Suarez è emerso un altro particolare:
“l’eventualità che, per fare in fretta come richiesto, l’esame al bomber del Barcellona si potesse svolgere online ma con il calciatore presente in territorio italiano, presso l’ambasciata in Spagna“.
Un’ipotesi poi tramontata, poiché è stato deciso di anticipare la prova.
“Oltre a quella già fissata per il 22 settembre ne è stata indetta una «straordinaria» per il 17. Dedicata a Suarez e altri tre aspiranti italiani, con il pretesto di «esigenze logistiche e di sicurezza legate all’occupazione delle aule»; un ulteriore falso contestato alla rettrice e al direttore generale. Qualche giorno prima, però, gli indagati capiscono che alla Juventus l’acquisto di Suarez non interessa più; probabilmente perché la società ha compreso che superare il test di italiano è un requisito necessario ma non sufficiente a ottenere la cittadinanza, e dunque i tempi restano comunque troppo stretti”.
I dirigenti e i docenti dell’Ateneo temono che Suarez rinunci all’esame, invece l’uruguaiano si presenta in sede, il 17 settembre
“Ben sapendo, secondo la Procura che ritiene di aver acquisito la prova dell’identità tra le domande anticipate al calciatore per via telematica e quelle effettivamente poste all’interrogazione, a cosa e come avrebbe dovuto rispondere”.
A preparare il giocatore all’esame è stata la professoressa Stefania Spina che dalle intercettazioni risulta aver concordato gli argomenti con Suarez, come racconta ad un collega.
“«Gli ho fatto la simulazione dell’esame e abbiamo praticamente concordato quello che gli farà l’esame… mi ha detto fagli scegliere ’ste due immagini», confida a un collega. E a un altro racconta di aver raccomandato a Suarez di studiare anche il giorno dell’esame, dopo l’allenamento mattutino, sull’aereo che il 17 l’avrebbe portato a Perugia”.