Terza vittoria consecutiva, battuto fuori casa 2-1 il Crystal Palace di Hodgson. Il grande lavoro di Ancelotti sulla testa di un gruppo non abituato al vertice
I tifosi dell’Everton non credono ai loro occhi. Non sono abituati a vincere, non sono abituati a stare lassù. Lo ha scritto perfettamente lo scrittore Tobias Jones in un articolo bellissimo per Avvenire (che abbiamo riportato qui sul Napolista ed è stato ed è ancora lettissimo). Ancelotti è stata ed è una rivoluzione copernicana per l’Everton. L’anno scorso li ha salvati in poche giornate e poi ha fatto persino accarezzare loro il sogno dell’Europa.
Quest’anno ha preso le redini del calciomercato e con 45 milioni ha condotto il club a una campagna acquisti che oggi è stata elogiata da L’Equipe. Del resto sono i vantaggi di avere un fuoriclasse in panchina.
L’Everton oggi ha vinto ancora. Terza partita su tre in Premier. È in testa a punteggio pieno. Dopo il Tottenham, ha battuto fuori casa anche il Crystal Palace di Roy Hodgson che aveva vinto a Old Trafforf contro il Manchester United.
L’Everton ha vinto la classica partita sporca, all’inglese. Ha dimostrato che la squadra non è soltanto classe – e che classe – con James Rodriguez, Richarlison che è un giocatorone, uno che unisce tecnica sopraffina a una carica agonistica da brocco. E Calvert-Lewin che è arrivato al quinto gol in tre partite: all’arrivo di Ancelotti a Goodison Park era un oggetto misterioso. Inutile soffermarsi sull’ennesima prestazione maiuscola di Allan che a Napoli hanno lasciato andare in maniera inspiegabile. Il brasiliano viene impiegato davanti alla difesa nel 4-3-3 con cui Carletto ha rimodellato la squadra.
L’Everton sta giocando senza Holgate infortunato, con soli due difensori centrali di ruolo in rosa. E ha in porta Pickford portiere sempre molto discusso. La partita si è decisa nel primo tempo. Rete di Calvert-Lewin al decimo su azione avviata da James e proseguita con un prezioso assist da Coleman. Poi il pareggio su azione da calcio d’angolo. E quindi un rigore per fallo di mano in area. Realizzato da Richarlison.
Quel che ha colpito è stata la concentrazione dell’Everton. La squadra quest’anno è sempre con la testa nella partita. Ha vinto tre match in Premier e due in Coppa di Lega. Cinque su cinque. Ha lottato pallone su pallone, contro una squadra ostica che ha giocatori validi come Zaha e Townsend e in panchina gente Benteke e Batshuayi.
L’Everton non ha mai rischiato nella ripresa. Ha accettato la sfida sul terreno, il corpo a corpo e alla fine ha avuto la meglio. La sensazione è che la squadra sia cresciuta in consapevolezza ed è questo uno dei grandi meriti di Ancelotti e del suo staff che stanno lavorando molto su quest’aspetto. Non è un percorso semplice quello di far comprendere a un gruppo che è forte e ha le capacità per guardare avanti e non dietro.
Avere in panchina Ancelotti è un privilegio. Bisogna avere la competenza per comprenderlo. All’Everton, evidentemente, ce l’hanno. E adesso si stanno godendo un insperato primato in classifica. Ovviamente i Toffees non puntano alla Premier ma stare lassù è sempre bello.