La Uefa introduce la sconfitta a tavolino per Covid
Il primo 0-3 causa coronavirus al Drita FC nel turno preliminare di Champions: aveva due giocatori positivi, non segnalati. La parola d’ordine è: andare avanti nonostante tutto

Paris Saint Germain's German striker Thomas Tuchel looks on during a press conference on the eve of the UEFA Champions League football match SSC Napoli vs Paris Saint Germain Fc at the San Paolo Stadium.
La prima sconfitta a tavolino causa Covid è stata assegnata al Drita FC, battuto d’ufficio 3-0 dal Linfield nel turno preliminare della Champions League 2020/21. La squadra balcanica s’è presentata, last minute, con due positivi al coronavirus, partita annullata. Poi l’Organo Disciplinare e di Controllo UEFA in conformità con l’Allegato I del regolamento della prossima Champions League ha sentenziato l’esclusione del Drita.
Non c’è verso: the show must go on, e per garantire che si arrivi a stilare i tabelloni principali di Champions ed Europa League, la Uefa va avanti come un treno. Il nuovo regolamento “applicabile alla fase di qualificazione e spareggi per Covid-19” prevede infatti la gestione molto poco elastica della casistica legata allo svolgimento delle partite in Stati diversi in periodo di quarantene che possono differire molto da uno Stato all’altro.
La Uefa – spiega il Corriere della Sera in un articolo di un paio di settimane orsono – pubblicherà prima di ogni estrazione l’elenco delle restrizioni di viaggio note tra i paesi 48 ore prima del match. “I club interessati devono – previa consultazione con le rispettive federazioni nazionali e autorità nazionali/locali – informare per iscritto l’amministrazione Uefa se tali restrizioni sono note o se altre restrizioni precedentemente sconosciute, che avrebbero comunque un impatto sui viaggi dei club, siano state imposte dai rispettivi organi di governo nazionali/locali”. Il rischio, per la mancata comunicazione di ulteriori restrizioni che influirebbero sulla partita, è la sconfitta a tavolino per 3-0.
Le partite si giocheranno nella sede approvata dall’Uefa, ma se le restrizioni dovessero danneggiare la squadra ospite, allora la squadra di casa ha l’obbligo di “proporre un luogo alternativo adatto per consentire lo svolgimento della gara senza alcuna restrizione per entrambi i club. Se il club di casa non riesce a proporre tale alternativa adeguata” – di nuovo – perderà 3-0 a tavolino.
Ma soprattutto: “Se almeno 13 giocatori registrati nell’elenco A (incluso almeno un portiere) sono disponibili, la partita deve proseguire nella data prevista. Se ci sono meno di 13 giocatori iscritti nell’elenco A o nessun portiere registrato disponibile, l’Uefa può autorizzare una riprogrammazione della partita”. Ai club è anche consentito di “schierare i giocatori che non sono stati registrati presso l’Uefa entro i termini previsti nel presente regolamento, a condizione che questi calciatori siano registrati presso la propria associazione nazionale come calciatori”. Ma se poi, nonostante tutto, le difficoltà dovessero insormontabili. Il club in questione sarà ritenuto responsabile e perderà 3-0 a tavolino.
Il concetto generale è che il meccanismo della competizione non si arresti: addirittura “se per qualsiasi motivo, la fase di qualificazione e o gli spareggi non possono essere completati, sarà l’esecutivo Uefa” a decidere quali club accederanno alla fase a gironi.