Diamo il Nobel al procuratore di Juric, il vero fuoriclasse è lui
Juric all'Atalanta è il capolavoro di Giuseppe Riso. Un pezzo d'arte. Potrebbe essere accusato di circonvenzione di capaci (i Percassi)

Dc Roma 24/10/2024 - Europa League / Roma-Dinamo Kiev / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Ivan Juric
Ci stiamo concentrando sul nome sbagliato. Non Ivan Juric, ma Giuseppe Riso: il fuoriclasse, tra i due, è quello di cui non avete mai sentito parlare. Juric è il capolavoro di Riso, una versione parecchio prosaica del David di Michelangelo. Più che un procuratore, un artista.
Giuseppe Riso ha piazzato Ivan Juric all’Atalanta. Ovvero – riassumendo parecchio – il peggior allenatore che abbia mai messo piede in Premier League sulla più attraente e figa panchina vacante della Serie A. Il tecnico che come ultima voce in curriculum ha la media punti a partita più bassa tra tutti gli allenatori che hanno diretto almeno 10 partite nel campionato inglese andrà in Champions con una squadra che per poco non vinceva lo scudetto beffando Napoli e Inter, e che in Europa è considerata ormai una rockstar. E’ come – andiamo per iperbole – se il Como desse un palo all’Inter che voleva fregargli l’allenatore… Nel mondo reale queste cose non succedono, giusto?
E come ha fatto, Giuseppe Riso? Ha usato una manovra a tenaglia: ha presentato il suo assistito con l’etichetta dell’ “allievo di Gasperini” (e a Bergamo, se dici Gasperini ti danno le chiavi della città), e poi gli ha fissato il colloquio un attimo dopo Thiago Motta. Ha colto i Percassi in un momento di evidente fragilità, traumatizzati. Ha giocato sulla contrapposizione, sulle minacce velate: guardate che se non prendete Juric, potreste finire allenati da Thiago. Tecnicamente si chiama circonvenzione di capaci.
Va detto, per contesto, che Juric non solo arrivava dal fresco esonero al Southampton (dove da gennaio aveva raccolto la bellezza di soli 4 punti in 14 partite) ma anche dal flop alla Roma. Era lo scorso settembre quando fu scelto per sostituire De Rossi con uno spettacolare comunicato dei Friedkin che annunciava “la strada giusta per puntare ai trofei in questa stagione”. Ovviamente durò pochissimo. Al suo posto è arrivato Ranieri e ha riesumato la stagione. Juric li aveva lasciati al dodicesimo posto, con soli 4 punti sulla zona retrocessione, Ranieri con la stessa squadra ha conquistato 56 punti in 26 partite (2,15 a partita), chiudendo sesto. I Friedkin hanno giustamente subappaltato a Ranieri la scelta del successore, e quello ha chiamato Gasperini. L’Atalanta ha chiuso il cerchio con un crampo della logica calcistica.
Ma di nuovo, ci stiamo perdendo in co-protagonisti: il mattatore di questa vicenda è Giuseppe Riso. Il fondatore di GR Sports ha nel suo portfolio calciatori e allenatori per un valore complessivo di mercato che supera i 300 milioni di dollari. E’ l’uomo che portò Tonali al Newcastle United, per 55 milioni di sterline, prima che scoppiasse il bubbone scommesse. Se facesse il giornalista gli darebbero il Pulitzer. Se fosse un attore vincerebbe l’Oscar. E’ uno che vincerebbe il Nobel per almeno un paio di categorie. Non è detto che non glielo diano, per Juric. Ad honorem.