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«Olimpiadi 2021? Al momento c’è solo un impegno, decideremo il più presto possibile»

Il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Bach, al CorSera: «Con situazioni fluide e regole in divenire non ha senso fissare nulla. Nulla, nel mondo, sarà più come prima, neanche lo sport»

Il Corriere della Sera intervista Thomas Bach, presidente del Comitato Olimpico Internazionale. Fa i complimenti all’Italia per come ha gestito l’emergenza.

«Desidero aggiungere un pensiero per il vostro Paese: ha sofferto, però ha reagito. Preferirei un titolo così: “Grazie mille Italia. E chapeau”».

Parla delle Olimpiadi rinviate al 2021, e che al momento sono ancora un rebus. Al momento, dice, non si può dire quante chance ci sono che si tengano.

«Al momento non c’è una risposta, ma solo un impegno: il Cio e il comitato organizzatore sono concentrati a organizzare quest’Olimpiade “rinviata”. Non siamo in grado di prevedere la situazione tra un anno, ma ci stiamo preparando a fronteggiare numerosi scenari».

L’idea è di celebrare i Giochi in presenza di pubblico.

«I Giochi senza spettatori sono un’opzione che non vogliamo: puntiamo a tribune piene di gente e gonfie di entusiasmo. Ma oggi è presto per ogni previsione, bisogna vedere anche come si rilancerà il turismo: siamo tempestati di domande alle quali al momento non si può rispondere. La stampa? Vale il discorso dei tifosi, ora esiste solo una priorità: la sicurezza».

Sugli effetti della pandemia sullo sport:

«Nulla, nel mondo, sarà più come prima: la società, l’economia, ovviamente anche lo sport. Stiamo già analizzando lo sport post-Covid-19, con una visione di lungo periodo».

C’è da allarmarsi per i Giochi invernali di Pechino 2022?

«No, zero preoccupazioni e nessuna idea di cambiare città: al momento non c’è alcun motivo per farlo. Non ci sarà mai, in nessun luogo, il 100% del consenso verso i Giochi. Ma Tokyo ha appena scelto la signora Yuriko Koike come governatore: l’Olimpiade era il fulcro della sua campagna elettorale. No, Tokyo e il Giappone non saranno un problema: il guaio è l’incertezza nel mondo».

Su Djokovic e il rifiuto del vaccino:

«Il vaccino può aiutare l’umanità: ecco perché lo aspettiamo. Quanto al suo uso in funzione dei Giochi, monitoreremo la situazione e consulteremo gli esperti per valutare i pro e i contro: ma oggi sono solo speculazioni».

Sulla data per decidere il sì o il no ai Giochi:

«Decideremo il più presto possibile. Ma con situazioni fluide e regole in divenire non ha senso fissare nulla. L’unica data a cui guardiamo è il 23 luglio 2021, quella della cerimonia inaugurale».

Il Cio ha posto il veto sulle proteste ai Giochi, anche per il «Black Lives Matter». Bach spiega:

«I Giochi hanno nel dna la non discriminazione: partecipando alle gare, già si onorano questi valori. Gli atleti hanno comunque tanti modi per esprimere un parere: con interviste, con i social network, nelle conferenze stampa o nelle zone miste. La limitazione riguarda solo campi di gara e cerimonie».

 

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