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Giovane calciatore sospeso per insulti razzisti sul web: «Negra di m… Tra l’altro pure donna»

Su La Stampa. Il ragazzo, 19enne, gioca in un club di dilettanti nel Cuneese. Coinvolto in un incidente stradale con una donna di colore, ha raccontato l’accaduto in un video pubblicato sui social

Giovane calciatore sospeso per insulti razzisti sul web: «Negra di m… Tra l’altro pure donna»

Su La Stampa un caso di razzismo proveniente da Cuneo. Il protagonista è Marco Rossi, uno studente 19enne di Mondovì, che, coinvolto in un incidente stradale con una donna di colore, ha spiegato così, in un video pubblicato sui social a giugno, quanto accaduto.

«C’è una negra di merda che pensa di avere dei diritti. E tra l’altro è pure donna: già donna e diritti non dovrebbero stare nella stessa frase. Questa orangotango non solo mi è saltata sulla macchina ma ha pure avuto la brillante idea di denunciarmi per falsa testimonianza».

Lui stesso ammette, tra l’altro, di aver mentito.

«Forse è vero. Un po’di falso l’ho dichiarato: ero fuso, ubriaco e ci sta. Ma io sono bianco, lei è nera».

Purtroppo, nel web il video è stato intercettato da un’influencer di colore, Loretta Grace, che ha lanciato un appello per rintracciare il ragazzo.

«Se qualcuno conosce la scuola che frequenta questo ragazzo me lo dica: deve provvedere. Per anni sono stata chiamata negra di merda e succede ancora».

Marco è sparito dal web, ma ieri il caso è montato di nuovo ed ha travolto anche la società di calcio i cui gioca il ragazzo, tra i dilettanti, la Monregale Calcio di Mondovì. Quando apparve il video incriminato, il club promise che avrebbe convocato il ragazzo e preso i provvedimenti opportuni. Ma non è accaduto. Così una pagina web, “Abolire il suffragio universale”, ieri ha rilanciato le parole di Marco e la promessa della Monregale, chiedendo che fosse rispettata.

Non solo, denunciando anche che la Monregale aveva bannato decine di utenti che chiedevano spiegazioni e cancellato i loro commenti.

La protesta è arrivata all’orecchio degli sponsor, alcuni dei quali hanno stigmatizzato il razzismo e le discriminazioni e promesso di non rinnovare i contratti alla Società. Alla fine Marco è stato sospeso dal club.

Intanto, il legale di Marco lo difende dichiarando che il video era privato.

«Marco si scusa con quanti possano essersi sentiti toccati da un tema su cui, giustamente, è molto difficile scherzare».

Sul caso è intervenuto anche il Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, che si è detto «disgustato per le frasi razziste e sessiste» pronunciato dal giovane.

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