ilNapolista

A Parma il Napoli perde alla lotteria dei rigori. Ma è una squadra che non tira mai in porta

La squadra di Gattuso sconfitta 2-1 come all’andata. Partita inutile, arbitro protagonista. Ormai, però, i problemi del Napoli sono evidenti: è un brutto remake di Sarri

A Parma il Napoli perde alla lotteria dei rigori. Ma è una squadra che non tira mai in porta

Il Napoli perde a Parma 2-1. Come nella partita d’esordio di Gattuso sulla panchina azzurra. La partita la decide l’arbitro che fischia tre rigori che potremmo definire moderni. Due per il Parma e uno per il Napoli. Una partita che possiamo equiparare a un’amichevole estiva. Il Napoli può anche recriminare per il rigore assegnato a dieci minuti dal termine per un’entrata comunque stupida di Koulibaly su Kulusevski, restano i problemi che adesso possiamo definire endemici del Napoli di Gattuso. Non sappiamo se e come possano essere risolti adesso. Bisognerà giocare a Barcellona come si giocò a Napoli. E affidarsi a un sano contropiede. Per il resto, si vedrà la prossima stagione.

Una squadra – il Napoli – che è come se giocasse in un immaginario imbuto. Il rombo del motore produce una scarsa velocità delle ruote, ossia pochi tiri in porta. Eppure la percentuale di possesso palla del Napoli in alcuni momenti della partita è quasi è da Barcellona. Un possesso che ricorda il Napoli di Sarri. Quella squadra, però, giocava a memoria, accelerava (non sempre); questa no. Fa giro palla. E non tira mai, se non da fuori area.

Ci sono le attenuanti, ovviamente. Si gioca ogni tre giorni e soprattutto la partita è inutile. Come tutte quelle che il Napoli giocherà fino all’8 agosto a Barcellona.

Se vogliamo trovare un segnale positivo, lo troviamo nel secondo tempo che è andato meglio rispetto al primo, come contro l’Udinese. Primo tempo da ritmi blandi, ripresa più sostenuta anche perché il Napoli deve recuperare lo 0-1 del primo tempo. E lo fa con la stessa moneta. Rigore. Subito per fallo tanto blando quanto ingenuo di Mario Rui su Grassi e lo stesso Grassi in avvio di ripresa offre un braccio al tiro di Fabian Ruiz. Trasforma Insigne.

Gattuso schiera Lozano al centro dell’attacco, con compiti da falso nueve, avrebbe dovuto cucire col resto della squadra. Ma non è il ruolo che si addice al messicano che è parso un pesce fuor d’acqua. Nella ripresa, spostato a destra, si vede di più. Torna anche Allan nell’undici titolare. Bene nel pressing e in qualche recupero ma ancora svagato come in occasione del retropassaggio che è diventato un assist per Karamoh.

In questo strano calcio, in cui si gioca ogni tre giorni per esigenze di bilancio, è difficile chiedere di più. 45 minuti di giro palla sterile, con una palla gol sprecata da Politano. E poco più per il Napoli che a centrocampo schiera anche Demme e Fabian. Tra i due la differenza di tocco e di visione è evidente persino per un esperto di numismatica. Inizialmente, accenno di pressing. Possesso palla azzurro al 61% nel primo tempo. ma occasioni più pericolose (due) per il Parma che poi segna su rigore.

Nel secondo tempo, il Parma fa entrare Kulusevski, Inglese, Gervinho. Stavolta è la squadra di D’Aversa a schierare il doppio pullman, soprattutto in una fase del secondo tempo. Nemmeno serve, in realtà. Come contro l’Udinese, tanto giro palla del Napoli non produce una reale occasione pericolosa, fatta eccezione per un paio di tiri da fuori. Poi, Koulibaly abbatte Kulusevski e Gattuso riparte – come all’esordio – da una sconfitta per 2-1 contro gli emiliani.

ilnapolista © riproduzione riservata