Sul Fatto. I calciatori avranno paura e i cinque cambi introdotti dalla Figc per paura che ci scappi il morto, eliminano il concetto di sfida ad armi pari

Sul Fatto Quotidiano, Paolo Ziliani risponde ad una lettera sul protocollo per la ripresa del calcio. Stasera, scrive, “il Circo del Pallone riapre i suoi tendoni” con la Coppa Italia. “Prepariamoci a vederne
delle belle”.
Sarà un calcio diverso, che avrà poco a che fare con quello a cui siamo abituati.
“Al di là dell’entrata in campo con distanziamento fisico e del divieto di baci, abbracci e capriole dopo un gol, già pietoso di suo, i calciatori giocheranno pieni di paure: quella di contagiarsi in primis, poi quella di farsi male (dopo 90 giorni di blocco ricominciano con una preparazione affrettata e affrontando una partita ogni 3 giorni) e ancora, visto che i contagiati sono assai più di quelli resi noti, con l’incognita di non sapere quali tracce il Covid abbia lasciato nel loro fisico chiamato a sforzi estremi per le temperature e per il carattere decisivo delle partite, determinanti per decidere titoli, piazzamenti, retrocessioni”.
La Figc ha autorizzato i 5 cambi “poiché il pericolo è che ci scappi il morto, o che ci si vada vicino”.
“Vedremo così un calcio-basket obbrobrioso con una squadra che comincia la partita e un’altra che la finisce e con tanti saluti al concetto di sfida ad armi pari: perché un conto è chiamarsi Juventus o Inter e far entrare elementi del calibro di Dybala, Pjanic o Douglas Costa, Godin, Erikssen o Sanchez, un conto è chiamarsi Brescia e far entrare Semprini, Mangraviti e Andrenacci”.
E conclude con laconico quanto emblematico: “Buongiorno tristezza”.