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Pregliasco sull’apertura degli stadi: “Chi sta sopra poi può infettare chi sta sotto”

Il virologo Radio Marte spiega che non è ancora il momento perché andare allo stadio non è come assistere a un concerto di musica classica “Più avanti, magari sì”

Pregliasco sull’apertura degli stadi: “Chi sta sopra poi può infettare chi sta sotto”
Il Prof. Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università  degli Studi di Milano e Presidente Ampas è intervenuto ai microfoni di Radio Marte per parlare dell’evoluzione della pandemia anche legata al calcio

Sulle parole di Zangrillo che ha detto che il coronavirus clinicamente non c’è più

“Zangrillo voleva dire che arrivano meno casi e meno pesanti rispetto all’inizio, con pazienti che presentano forme simil-influenzali. Non è solo una sua considerazione, si osserva questa tendenza. Sicuramente è una cosa ancora da approfondire per capire le cause effettive e ciò che vi sia dietro. I colleghi dell’Università  di Brescia hanno individuato una variante meno aggressiva, bisogna capire se si è diffusa o è stato un caso isolato. Dobbiamo pensare dal punto di vista organizzativo alla situazione peggiore, per non farci fregare un’altra volta. Probabile però che oggi riusciamo a individuare possibili potenziali focolai, che peraltro finora nonostante le aperture non hanno creato grossi guai. Dobbiamo puntare a una vigile serenità. Bisogna stare sempre assolutamente attenti, ciò è fondamentale.

Apertura stadi?

“I tifosi però non sono come chi assiste alla musica classica, qui ci sono poi anche gli spalti. I dropplets si diffondono per gravità, chi sta sopra poi può infettare chi sta sotto. Più avanti, magari sì. Procediamo step by step. A un certo punto a Milano e in Lombardia è stata dura, anche nell’Ospedale che dirigo siamo stati sotto stress per giorni e giorni”.

Apertura regioni, passaporto sanitario e controlli?

“Una cautela che comprendo dal punto di vista della paura, ormai però la situazione è decisamente molto migliorata, quindi ritengo che sia un’eccessiva attenzione. Ogni Nazione ha fatto un lockdown un po’ diverso, si tratta poi di scelte tecnico-politiche che possono variare”.

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