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Il teologo Maggi: «La Chiesa dovrebbe chiedere scusa agli omosessuali per come li emargina»

A Repubblica: «Il Signore non parla dell’omosessualità, anche se era ben presente al suo tempo. Perché devono parlarne i vescovi? Per Gesù non conta l’orientamento sessuale. Ogni forma d’amore è benedetta da Dio».

Il teologo Maggi: «La Chiesa dovrebbe chiedere scusa agli omosessuali per come li emargina»

I vescovi italiani si sono opposti ai testi di legge contro l’omotransfobia presentati alla Camera e che dovrebbero essere votati a luglio. Hanno diramato una nota nella quale si dicono «contro ogni discriminazione» ed affermano che non serve una nuova legge sul tema perché aprirebbero «a derive liberticide». Una presa di posizione che ha scatenato, ovviamente, ampie polemiche da parte soprattutto delle associazioni gay.

Il quotidiano intervista sul punto il teologo Alberto Maggi. Spende parole durissime nei confronti dei vescovi.

«Su questo tema la Chiesa non dovrebbe parlare. O, se proprio desidera farlo, dovrebbe anzitutto chiedere scusa, farsi perdonare per come ha emarginato le persone omosessuali. Questa nota della Cei è un macigno sui tanti omosessuali credenti che — in diversi mi hanno chiamato scandalizzati — cercano una loro strada all’interno della Chiesa».

Una nota intervenuta «a sproposito», continua,

«l’ennesimo passo falso verso i tanti omosessuali che ancora, nonostante tutto, rimangono nella Chiesa o cercano di rimanervi».

Gli omosessuali hanno subito troppe sofferenze morali a causa della Chiesa e tante ancora ne subiscono.

«Quanti adolescenti per colpa della Chiesa e di alcuni uomini di Chiesa hanno tentato il suicidio perché si sono sentiti in peccato?».

Maggi continua spiegando che, tra l’altro, Gesù non ha mai parlato di omosessualità.

«Il Signore non ne parla, seppure l’omosessualità fosse ben presente al suo tempo. E se non ne parla lui perché devono parlarne i vescovi? Per Gesù non conta l’orientamento sessuale, ma che si sia orientati verso il bene, verso Dio. E poi sia ben chiaro: ogni forma d’amore è benedetta da Dio».

E continua ad analizzare l’insegnamento di Gesù.

«Egli è molto severo, ad esempio nella parabola dei debitori, con coloro che sono severissimi e spietati con gli altri mentre perdonano tutto a se stessi. Gesù perdona tutti, sia chiaro, ma non tollera che chi riceve il perdono soffochi, tolga vita e respiro agli altri in nome di non si sa quale diritto. Dice guai a chi mette pesi sulle spalle delle persone e quei pesi poi non li solleva nemmeno con un dito. È un’ipocrisia intollerabile, questa sì».

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