Intervista alla Gazzetta: «Non possiamo restituire morti, cancellare dolori. Anche Bergamo mangia calcio, respira calcio, vive di calcio»

La Gazzetta dello Sport intervista il Papu Gomez. Il calcio che riparte, dopo tutto ciò che è successo a Bergamo, è una responsabilità per lui che è capitano dell’Atalanta, dice.
«L’enorme responsabilità di dover essere anche un esempio. Bergamo ha sofferto, tanto: era l’unica cosa che potevo fare, oltre a dare messaggi positivi».
Giocare anche per Bergamo non è un peso.
«Un peso no: un’investitura. Dobbiamo cercare di continuare a fare le cose straordinarie che stavamo facendo e abbiamo dovuto lasciare a metà. Saremo nel mirino, ma lo siamo sempre stati negli ultimi anni».
Per i calciatori dell’Atalanta ripartire significa ridare gioia a chi ha sofferto.
«Io posso dirle cosa significa per noi: la possibilità e la voglia di ridare gioia a chi ha sofferto in questi mesi. Non possiamo restituire morti, cancellare dolori: solo dare un po’ di allegria, fare pensare ad altro per qualche ora. Anche Bergamo mangia calcio, respira calcio, vive di calcio. Senza dimenticare».