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Antonio Ricci: «Lucio Dalla aveva soprannominato Baglioni la suora. Pippo Baudo soffriva Arbore»

Al Corsera: «Baudo era il vero e malvagio segretario della Dc. Sputava in faccia ai suoi collaboratori. Arbore era socialista»

Antonio Ricci: «Lucio Dalla aveva soprannominato Baglioni la suora. Pippo Baudo soffriva Arbore»
Pippo Baudo, Renzo Arbore

Aldo Cazzullo intervista Antonio Ricci il padre di Striscia la Notizia (e non solo), ovviamente per il Corriere della sera.

Ricci parla di Baudo e Renzo Arbore.

«Pippo era un uomo potentissimo. Il vero e malvagio segretario della Dc. È notorio che Baudo sputasse in faccia ai collaboratori che secondo lui sbagliavano. Vigeva la diarchia: sul primo canale, Pippo, democristiano; sul secondo Renzo Arbore, socialista. Due pilastri, nati a un anno di distanza. Ma Baudo già a 40 anni era considerato un vecchio arnese, Arbore a 84 anni è ritenuto un giovanotto. Se Arbore canta il clarinetto filù filù si parla di post goliardia, di citazione birichina. Se Baudo accenna “Donna Rosa” si parla di maialata da citazione in tribunale. Arbore ha meno capelli di Pippo; tutti però hanno tormentato Baudo parlando di trapianti e parrucchini; di Arbore al più si dice che ha la fronte spaziosa dell’uomo intelligente. Pippo tutto questo l’ha sempre sofferto: per anni ha pensato che Arbore non esistesse, ma fosse una sottomarca di avatar, inventato da una camarilla di radical chic al solo scopo di danneggiarlo…».

Claudio Baglioni.

«Gigi d’Alessio mi ha detto che Lucio Dalla l’aveva soprannominato la suora. Mi pare eloquente».

Giovanna Botteri.

«Tutto è nato da una fake news: l’idea che Striscia l’avesse insultata. (…) In realtà era un servizio a difesa della Botteri, una pippa inutile, non certo un servizio satirico. (…)«La sinistra, per arricchire il suo pantheon di “santi subito”, è sempre alla ricerca
di venerabili vittime da far adorare; in quel caso, la Botteri. (…) Io ho capito, forse definitivamente, che il movimento che avevo fondato, l’SSSS (Si può essere di Sinistra Senza essere Stronzi), non solo non ha un presente, ma non può avere neppure un futuro»

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