Nella Serie A post-pandemia, vietate le proteste con l’arbitro e niente giornalisti

Sul Messaggero: si arriva in mascherina, sparisce il riconoscimento dei giocatori, abolita la mixed zone. Interviste solo delle tv che hanno i diritti

vietate le proteste con l'arbitro

Il Messaggero pubblica il documento che stabilisce le regole da seguire per le partite che si disputeranno in Serie A.

Nello stadio potranno esserci un massimo di 300 persone.

L’arrivo delle squadre

Dovranno arrivare con percorsi separati. Tutti dovranno avere le mascherine. I pullman dovranno essere sanificati prima e dopo. Così come gli spogliatoi.

Arbitri e tv

Gli arbitri dovranno sanificare anche gli orologi e tutti gli strumenti utilizzati. Non ci sarà nessun raduno. Niente più la verifica dei tesserini e il riconoscimento da parte del quarto ufficiale di gara. Il kit e le distinte di gara dovranno essere poste su una postazione all’esterno dello spogliatoio. I giocatori non potranno protestare e dovranno restare a distanza di 1,5 metri. Linee guida rigide anche per la stampa. Di fatto potranno accedere solo i licenziatari dei diritti tv. Intervista all’arrivo. Niente riprese negli spogliatoi. Anche all’intervallo è consentita una intervista con microfono boom a distanza di 1,5 metri. La conferenza stampa sarà prodotta e distribuita televisivamente sul modello della Formula1. Chiusa la mixed zone.

La partita

I giocatori dovranno evitare l’utilizzo simultaneo del tunnel. Addio al consueto cerimoniale di gara: niente bambini, niente mascotte e niente strette di mano. I giocatori berranno in bottigliette personalizzate.

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