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L’anno perfetto di Giovanni Di Lorenzo

La complicata stagione del Napoli non ha influito sul rendimento dell’esterno di difesa che oggi vale almeno il doppio degli otto milioni pagati per il suo acquisto

L’anno perfetto di Giovanni Di Lorenzo

La sua è stata una stagione da sogno, che nemmeno la pandemia potrà rovinare. Anzi, proprio in questo periodo così difficile, Giovanni Di Lorenzo ha trovato la gioia più grande. Pochi giorni fa è diventato papà di Azzurra, un nome che incornicia alla perfezione un anno speciale nel segno di un unico colore. Quello dell’Empoli, che ha lasciato dopo la retrocessione, per dimostrare il proprio valore con addosso quello del Napoli. Una sfumatura destinata a cambiare ancora, quando ad ottobre ha potuto coronare il sogno di ogni calciatore: indossare la maglia della propria nazionale. E dopo quanto fatto vedere finora è impensabile che non ci sia ancora spazio per lui, nelle scelte che Roberto Mancini dovrà compiere in vista degli Europei del 2021.

Eppure la stagione del Napoli è stata la più complessa degli ultimi anni, colpita da problematiche in ogni settore della società. Infortuni, cambi, tensioni hanno messo in discussione il presente e il futuro del club come avevamo imparato ad abituarci: una squadra che lotta ai vertici della classifica, che sogna imprese europee, inseguendo traguardi che siano in linea con la stabilità ad alti livelli confermata nel tempo. Non è stato così, a tratti gli azzurri sono stati più vicini alla zona retrocessione che a quella che garantisce un pass europeo. Tante cose sono cambiate, altre sono destinate a farlo. Ma uno dei punti di continuità è senz’altro Di Lorenzo.

In pochi gli avrebbero dato credito, sembrava l’ennesimo acquisto modesto, un innesto che non sposta gli equilibri. Cinque anni fa non aveva né una squadra né un agente ad aiutarlo alla ricerca di una nuova sfida, dopo il fallimento della Reggina. Chiamò Paolo Giovannini, dirigente di spicco nel calcio toscano, che a Reggio Calabria ce l’aveva mandato con la propria raccomandazione per fargli disputare il campionato di Serie C, e gli chiese aiuto. Le amicizie di Giovannini a Matera gli permisero di garantire ancora una volta per lui e dopo gli ottimi risultati ottenuti finì all’Empoli.

La favola del calciatore di provincia che arriva in Serie A già maturo in una formazione blasonata però non convinceva più, nell’ambiente napoletano, sempre in attesa del colpo milionario per sentirsi alla pari di Juventus, Milan e Inter nella capacità di spesa. Anche perché i predecessori nel ruolo, quali Hysaj, Malcuit e occasionalmente Maksimovic nelle gare di Champions, non avevano dato grandi certezze sul piano tecnico. Di Lorenzo, invece, ha convinto tutti per applicazione e qualità. Si è distinto sia nella gestione di Ancelotti che in quella di Gattuso, ha saputo interpretare efficacemente il ruolo dell’esterno di difesa indipendentemente dalla struttura del centrocampo e ha perfino giocato al centro del reparto in situazione di emergenza.

Il Napoli crede in lui ed è al centro del progetto tecnico. Giuntoli ne aveva colto immediatamente le potenzialità e volle bruciare la concorrenza acquistandolo subito. Con la stessa intensità andrà trattenuto negli anni a venire, perché il talento c’è ed è destinato ad aumentare. È stato preso per 8 milioni di euro, oggi ne vale il doppio secondo le valutazioni di Transfermarkt. Si ripartirà anche e soprattutto da Di Lorenzo, allora. D’altronde, che l’ultimo gol del Napoli sia stato segnato da lui è una coincidenza, ma neanche troppo.

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