Gravina: «paradossale uno sciopero dei calciatori mentre il Paese cerca di ripartire»
Su Repubblica lo scontro per gli stipendi. «Perché devono avere più aiuti di altri lavoratori? Il mondo del calcio ha una responsabilità»

Ieri c’è stato il comunicato con cui l’assocalciatori contesta il provvedimento con cui la Federcalcio di fatto autorizza a versare un solo stipendio fino a fine agosto. Il presidente della Figc Gravina la pensa diversamente, ne scrive Repubblica. Per lui
sarebbe paradossale pensare a uno sciopero dei calciatori oggi che il Paese cerca di ripartire. Noi non abbiamo autorizzato i club a non pagare, sarà il Collegio arbitrale a decidere sui contenziosi relativi agli stipendi. Auspicavamo un accordo sui tagli tra le leghe e l’Assocalciatori, ma non c’è stato verso. Peraltro resta l’obbligo di pagare tutti gli emolumenti a chi ha un contratto al minimo federale, le fasce più deboli sono tutelate.
Ma – scrive Repubblica – i calciatori hanno chiesto fondi straordinari da aggiungere alla cassa integrazione per chi gioca in C. Gravina non è d’accordo:
Il mondo del calcio ha una responsabilità verso il Paese e verso il governo: non si possono chiedere interventi pubblici e poi minacciare di non voler giocare. I lavoratori di altri settori sono nelle stesse condizioni, perché i calciatori dovrebbero avere aiuti ulteriori? Ho proposto di istituire un fondo di solidarietà per i dilettanti e i professionisti con i redditi più bassi. Disponibilità massima.