ilNapolista

Oms: «Vaccino nel primo trimestre del 2021. Il centro e il sud si sono preparati bene»

Il direttore Ranieri Guerra al Messaggero: «Le misure da prendere sono quelle che ha preso l’Italia, ma a livello internazionale continua a esserci più competizione che solidarietà. L’Europa si sta frantumando»

Oms: «Vaccino nel primo trimestre del 2021. Il centro e il sud si sono preparati bene»

Sul Messaggero un’intervista a Ranieri Guerra, direttore generale aggiunto dell’Oms e membro del Comitato tecnico scientifico che coadiuva il governo italiano.

Non siamo ancora fuori dall’emergenza, dice, anzi. Bisogna proseguire sulla strada del distanziamento sociale.

«Al sud c’è stato più tempo per prepararsi, la situazione sta tenendo. La stragrande maggioranza degli italiani sta dimostrando grande senso di responsabilità. Abbiamo visto gli aperitivi, le feste, ne abbiamo viste di tutti i colori, però tutto sommato, guardando i numeri, mi pare che il centro e il sud si siano preparati bene».

Il prossimo passo da fare è valutare chi è immune al virus.

«Bisognerà contare quelli che effettivamente hanno avuto contatto col virus e sono in condizione di sieropositività, che in questo caso è una situazione favorevole, perché vuol dire che hanno sviluppato una condizione di immunità. Al momento l’immunità post virus sembra reggere. Chi ha avuto un contatto, anche se asintomatico, ha sviluppato una risposta degli anticorpi può tranquillamente tornare al lavoro. Ma bisogna fare test e la tecnologia che abbiamo in questo momento non è meravigliosa».

Per i test ci vuole tempo, però. Bisogna verificare quelli che esistono. Le misure prese dall’Italia sono le uniche possibili. Ma pesa la competizione che si è sviluppata a livello mondiale.

«Le misure da prendere sono quelle che ha preso l’Italia, si cerca di raffinarle in una situazione internazionale dove purtroppo continua a esserci più competizione che solidarietà. Il problema è che di materiali e tecnologie non ce ne sono abbastanza per tutti. Abbiamo visto la piaga infinita degli acquisti internazionali delle mascherine. Con tanto di blocchi, di sequestri e così via. Per i tamponi lo stesso, mancano i reagenti, per cui, anche lì stiamo a combattere con dei numeri che purtroppo non riusciamo a gestire completamente. Per quanto riguarda i test, anche lì tra poco si scatenerà una guerra mondiale per chi riesce ad accaparrarseli. È una situazione veramente bizzarra in cui l’Europa si sta frantumando».

Per uscire definitivamente dall’incubo bisogna solo aspettare il vaccino. Ce ne sono diversi allo studio, ma occorre tempo.

«La mia speranza è che arrivi nel primo trimestre dell’anno prossimo. Per darlo a tutti si percorrerà la strada della licenza su brevetto, come avviene per tutti i farmaci risolutivi. È stato così per i farmaci contro l’epatite C. Qui non si tratta di far guarire un gruppo di malati, ma di salvare tutta la popolazione mondiale».

 

ilnapolista © riproduzione riservata