Spadafora al Corsera: “ Pretendo che non resti nessun sospetto sulla regolarità del campionato”

Il Ministro dello Sport spiega che la Juve non ha influito sulla decisione dei rinvii: “I miei unici interlocutori sono stati i vertici di Coni, Figc e leghe calcio, rappresentanti di arbitri e giocatori”.

Spadafora

Il Ministro delo sport Spadafora ha rilasciato una intervista al Corriere della sera circa i rinvii delle partite di campionato.

Perché la decisione di rinviare le 5 partite che si sarebbero dovute giocare a porte chiuse? 

“Il governo ha dato due possibilità: rinviare o giocare a porte chiuse. La Lega ha deciso di rinviare, anche per evitare lo spettacolo degli stadi vuoti. Una decisione autonoma. Certo stabilisce un precedente, e capisco chi dice che debba valere, fortunatamente per tre regioni e non più sei, anche per il prossimo turno”

Ritiene che ci sia una differenza sostanziale tra rinviare la partita a maggio e giocarla a porte chiuse? 

“Ci sono immagini che fanno il giro del mondo: 5 partite senza spettatori lo avrebbero fatto. Non è un caso che altri Paesi abbiano optato per la sospensione”

La partita di cui si parla di più è, ovviamente, Juve-Inter. Cosa risponde a chi sostiene che il campionato è falsato dai rinvii?

“In un momento con più di mille contagiati e quasi trenta morti non è il mio primo pensiero. Capisco le rimostranze dei tifosi, ma non può essere questa l’ottica da cui giudicare decisioni difficili. Ora spetta alla Lega fare di tutto, anche smontare e rimontare le giornate se occorre, per equilibrare il calendario nelle prossime settimane. Pretendo che non resti nemmeno l’ombra del sospetto sulla regolarità del campionato”

La Juve ha spinto per questa decisione?

“I miei unici interlocutori sono stati i vertici di Coni, Figc e leghe calcio, rappresentanti di arbitri e giocatori”.

Perché Juve-Milan di Coppa Italia a porte aperte?

”Dipende dai dati e dalle indicazioni della comunità scientifica. Se tutto procede come previsto, speriamo, mercoledì in Piemonte riapriranno le scuole. Il resto viene di conseguenza”

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