Lo scrive Zazzaroni sul Corsport. Avvocati al lavoro sul pagamento o meno della sesta rata bimestrale. Il buco del calcio passerebbe da 550 milioni a 780
Il Corriere dello Sport è senza dubbio il quotidiano sportivo con le antenne più verticali, il quotidiano sportivo che si è reso conto di quel che sta accadendo in Italia e nel mondo. L’emergenza coronavirus è un ciclone, nulla sarà come prima. Non tutti se ne sono resi conto.
Oggi il direttore del Corsport Ivan Zazzaroni dà conto di una questione tutt’altro che marginale. Della possibile, se non probabile, battaglia legale tra le pay tv – Sky, Dazn, Img – e i club. In ballo c’è la rata bimestrale di maggio – la sesta e ultima. 233 milioni, scrive Zazzaroni, (la quota Sky è 130 più Iva).
Sono soldi indispensabili ai club, “al punto che alcuni li avrebbero già scontati (fonte Lotito)”. Non solo.
A luglio è previsto il pagamento della prima rata della prossima stagione e al management di Rogoredo alcuni presidenti avrebbero addirittura chiesto di anticipare quella di settembre.
Zazzaroni scrive che la squadra di avvocati di Sky
“non esclude di ricorrere all’articolo 1467 del codice civile (eccessiva onerosità sopravvenuta). Del resto, se i club smettono di pagare i loro dipendenti (calciatori) è più che naturale – sostengono gli avvocati di Sky – che altri facciano la stessa cosa”.
Zazzaroni scrive che a Sky manifestano “tanta buona volontà («non abbiamo interesse a rovinare il calcio italiano» è il refrain)” ma comunque non stanno trasmettendo partite. Senza la tranche di Sky, “il famoso buco di 550 milioni si allargherebbe a 780”.