Conte: «Chiudiamo negozi, bar e ristoranti, tranne farmacie e alimentari»
Messaggio del presidente del Consiglio: «Dobbiamo limitare gli spostamenti. L'effetto di questo sforzo potremo vederlo solo tra un paio di settimane»

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: «Al primo posto c’è e ci sarà sempre la salute degli italiani. Vi ho chiesto di cambiare abitudini, la stragrande maggioranza ha risposto nel migliore dei modi. Sapevo che sarebbe stato solo un primo passo. Adesso ci manca un altro passo. Disponiamo chiusura attività commerciali, vendita al dettaglio, tranne esercizi che vendono generi di prima necessità, farmacie, parafarmacie, chiudiamo bar, ristoranti, pub, parrucchieri, centri estetici, servizi di mensa. Per quanto riguarda le attività degli uffici, i luoghi di lavoro, vanno incentivate le ferie, va incentivato lo smart working, il lavoro da casa, vanno chiusi i reparti non indispensabili per la produzione. Restano aperti tabaccai, benzinai, idraulici, meccanici, edicole. Restano garantiti i trasporti, poste, banche, servizi assicurativi, settore agricolo, zootecnico.
Ecco gli esercizi che restano aperti.
«Dobbiamo limitare gli spostamenti. L’effetto di questo nostro grande sforzo potremo vederlo solo tra un paio di settimane. Non possiamo misurare domani l’impatto dei nostri provvedimenti. Anche se i numeri dovessero continuare a crescere, non vuol dire che dobbiamo varare nuove misure. A breve nominerò commissario per misurare la risposta degli ospedali, che sovrintenda alla distribuzione di attrezzature alle terapie intensive. Sarà Domenico Arcuri amministratore delegato di Invitalia, si coordinerà col dottor Borrelli».
«Se rispetteremo tutti queste regole, usciremo più in fretta da questa emergenza. Ogni individuo si sta giocando dei propri e degli altrui sacrifici,