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«Con il Tocilizumab trattati circa dieci pazienti. Stiamo ricevendo risposte incoraggianti»

Il Corriere della Sera intervista Paolo Ascierto (Pascale): «Se riusciremo a fermare le polmoniti e le complicanze che portano in terapia intensiva tutto il sistema se ne avvantaggerà»

«Con il Tocilizumab trattati circa dieci pazienti. Stiamo ricevendo risposte incoraggianti»

Una delle speranze nella lotta al Covid-19 viene da Napoli. I medici del Pascale hanno avuto l’intuizione di usare il Tocilizumab per i casi più gravi di coronavirus e gli effetti sembrerebbero positivi. Non si tratta di una cura contro il virus, ma di un farmaco che è in grado di aiutare i malati con le conseguenze più gravi. Il farmaco è utilizzato in diversi ospedali. Il primo a farlo è stato il Cotugno. Il Corriere della Sera intervista Paolo Ascierto, il direttore dell’unità di Immunologia clinica del Pascale che, insieme al primario di Oncologia dell’ospedale dei Colli, Vincenzo Montesarchio, ha messo a punto la terapia.

Ascierto chiarisce subito: non si tratta di un antivirale, quindi non è un farmaco «che possa sostituire le terapie attualmente in uso».

Il medico spiega quando può essere utile.

«Quando siamo in presenza di casi in cui riscontriamo polmonite severa e alti livelli di una specifica proteina che si chiama interluchina 6».

Non su tutti i pazienti, dunque, solo sui più gravi.

«Noi abbiamo cominciato a trattare proprio alcuni dei ricoverati in rianimazione, successivamente siamo ricorsi al Tocilizumab anche per chi in rianimazione non ci era ancora arrivato ma i suoi valori rientravano tra quelli in cui ci si può aspettare un beneficio dal ricorso al farmaco».

E, racconta, si è registrato un beneficio.

«In totale abbiamo trattato una decina di pazienti, tra terapia intensiva e sub-intensiva. C’è stato un decesso, ma da tutti gli altri stiamo ricevendo risposte incoraggianti. Per uno dei ricoverati in terapia intensiva siamo prossimi all’estubazione, contiamo che sia davvero questione di ore. Mentre uno dei pazienti che non erano ancora in rianimazione, dopo il trattamento ha potuto fare a meno dell’ossigeno».

Si tratta di una terapia che dà risultati nel giro di 24 o 48 ore e che è stata utilizzata anche in Cina

«Io i primi contatti li ho avuti proprio con colleghi cinesi. Loro l’hanno utilizzata su ventuno persone affette da Covid-19 e mi risulta che poi sia partita una sperimentazione e che l’uso del Tocilizumab sia stato inserito nelle linee guida contro questa malattia».

Ascierto confida nel farmaco per fermare le complicanze delle polmoniti e liberare le rianimazioni ormai al collasso

«Se con il ricorso a questo farmaco riusciremo a fermare le polmoniti e le relative complicanze per le quali si finisce in terapia intensiva, e quindi a tirarne fuori i pazienti o addirittura a non farceli proprio andare, tutto il sistema se ne avvantaggerà. Gli ospedali non saranno più messi in ginocchio e l’emergenza potrebbe finalmente anche attenuarsi».

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