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La proposta del Corsport: “aprire l’uso del Var all’iniziativa delle squadre”

Barbano: «È l’unico modo per governare la giungla di decisioni controverse che segna il rapporto tra l’occhio elettronico e l’autonomia del direttore di gara»

La proposta del Corsport: “aprire l’uso del Var all’iniziativa delle squadre”

Continua a far discutere l’episodio di Napoli-Lecce, non tanto per il mancato rigore, ma per il rifiuto di Giua di andare a rivedere l’azione al Var, cosa sottolineata nel post partita anche dal ds del Napoli Giuntoli. Arriva così la proposta del Corriere dello Sport, “aprire l’uso del Var all’iniziativa delle squadre”

Lo scrive oggi Alessandro Barbano,  che propone di consentire la richiesta di una verifica al monitor agli allenatori o al quarto uomo

È l’unico modo per governare la giungla di decisioni controverse che segna il rapporto tra l’occhio elettronico e l’autonomia del direttore di gara.

Sarebbe una modifica sostanziale, specifica, che non può essere adottata dalle singole federazioni ovviamente

Ma sarebbe una proposta che la FIGC avrebbe titolo di presentare e sostenere, poiché quello italiano è stato il campionato pilota nella sperimentazione del Var. E quindi ha tutte le credenziali per rappresentare anche un laboratorio di futuro. 

Barbano in prima persona e il Corriere dello Sport, si fanno promotori di questa proposta che vorrebbero fosse discussa e valutata dalla Federazione e dalla Lega, dalle associazioni degli arbitri e dei calciatori e dal giornalismo di settore

La proposta che formuliamo si ispira a due principi:

  1. da una parte garantire alle squadre l’esercizio di un diritto di azione e tutela in costanza del gioco, oggi del tutto assente;
  2. dall’altra rafforzare il primato e l’insindacabilità della decisione arbitrale, oggi contesa tra chi l’assume in campo e chi la controlla dallo schermo del Var.

In concreto proponiamo che ciascuna squadra abbia un numero limitato di richieste di verifica da avanzare: due per tempo, o tre nell’arco dell’intera gara

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