Il Mattino: Allan ha confidato ai compagni che non è stato il mercato a turbarlo
Non sarebbe colpa del sogno (rimandato) di andare via alla base dei suoi comportamenti, ma la mancanza della famiglia che per questo motivo ha deciso di anticipare il ritorno in Italia

Il sacro fuoco del brasiliano si è spento come un barbecue a fine picnic, e il giocatore confida ai compagni che non è vero che sono state le sirene di mercato a rendere il suo umore nero, ad abbassare il suo rendimento, a farlo apparire sempre col muso lungo. Pesa, probabilmente, quella nostalgia e quel magone (diremmo, saudade visto che parliamo di un brasiliano) legato alla lontananza dalla famiglia. Lui forse avverte la mancanza della moglie e dei suoi tre figli, partita ormai da tre mesi: gli manca non vedere il piccolo Matteo che ha meno di un mese. E che questo incide su tutto nella sua vita. Dunque, non sarebbe colpa del sogno (rimandato) di andare via, non sarebbe il fastidio di vedersi scavalcato nelle gerarchie da Demme e Lobotka. Sul calo e gli atteggiamenti, insomma ci sarebbero anche ragioni di natura personale. Di certo, la famiglia presto tornerà a Napoli proprio per questo motivo: la moglie avrebbe preferito restare in Brasile, ma ha capito che è il caso di anticipare il rientro per stare vicino al compagno in difficoltà. Torneranno nella stessa abitazione dove, a novembre, subirono l’irruzione di estranei e che per qualche ora fece temere a una vendetta dei tifosi per l’ammutinamento di Allan.