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Corsport: merchandising e sfruttamento del marchio, ecco perché la Premier funziona

Il divario tra le big e le altre squadre è palese nel modo del calcio, basta guardare a fatto che nei maggiori campionati vincono sempre le stesse

Corsport: merchandising e sfruttamento del marchio, ecco perché la Premier funziona

Il divario tra le big e le altre squadre è palese nel modo del calcio, scrive oggi il Corriere dello Sport, basta guardare a fatto che nei maggiori campionati vincono sempre le stesse. È chiaro che molto è una questioni di introiti e risorse finanziarie

I primi 30 club europei a livello di ricavi guadagnano quanto gli altri 700 e passa messi assieme. I primi 7 guadagnano il 20 per cento degli introiti dell’intero sistema-calcio europeo.

Si va sempre di più verso un calcio di élite che sfocerà nella SuperLega Europea

E paradossalmente, se da un lato il Financial Fair Play della Uefa introdotto nel 2013 ha centrato l’obiettivo più importante (il sistema calcio europeo nel suo complesso è passato da perdite complessive di 1,67 miliardi a un utile di 579 milioni di euro nel 2017 e 140 milioni nel 2018), è altrettanto vero che ha un po’ fossilizzato la situazione.

Questo significa che crescere rapidamente è diventato impossibile per un club, anche se alle spalle c’è una proprietà pronta a fare investimenti. Proprio per questo motivo la Uefa sta già studiando la possibilità di allentare ulteriormente il Financial Fair Play e la strada più percorribile sembra essere quella di una più equa distribuzione dei  proventi dei diritti tv.

Una possibilità certo, ma sempre in ritardo rispetto al trend che è quello della Premier dove

i diritti tv incidono, in proporzione, sempre meno sulle casse di club, in particolare delle big. Le quali ormai sfruttano il marchio, gli sponsor e gli introiti commerciali

Anche la riduzione delle rose potrebbe essere una soluzione, secondo Gianni Infantino, idea che comporterebbe non pochi problemi sul piano pratico

Ovviamente vi sarebbero una serie di ostacoli, a cominciare dai contratti dei giocatori. Un’ipotesi sarebbe quella di dare ai club la possibilità di “tagliare’ un giocatore in esubero che non si riesce a vendere, magari pagandogli una penale: un anno di stipendio, ad esempio. Il giocatore avrebbe una annualità e si troverebbe svincolato. Bisognerebbe poi limitare i prestiti e trovare salvaguardie per situazioni particolari, tipo giocatori infortunati.

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