CorSport: Gattuso chiude a chiave la stanza, a Messi manca l’aria
L'argentino viene meno alla sua leggenda nello stadio che fu di Maradona ed è costretto ad assistere al gol di Mertens, una beffa, perché un gol così avrebbe potuto farlo proprio Diego

Al San Paolo, ieri, Messi non si è mostrato leggenda come al solito, scrive il Corriere dello Sport.
“Leo Messi per gran parte della partita viene meno alla sua leggenda e si limita a passeggiare come un “umarell” in un museo dove tutto – dall’erba gravida di sogni sognati in un’altra epoca fino all’aria che respira – racconta di Maradona”.
Alla fine la partita di Champions di ieri premia il Barcellona,
“ma finisce per sfuggire a questo semidio che si perde in una cattedrale non sua”.
Al suo ingresso in campo lo stadio lo fischia.
“I napoletani non gli perdonano l’irriverenza del paragone che la Storia impone. E intonano cori a Maradona”.
Dopo i 4 gol all’Eibar avrebbe dovuto condurre il gioco, invece ha toccato il pallone 90 volte, creato 2 occasioni da gol create, 3 tiri ma solo uno nello specchio della porta.
“Cerca la posizione, galleggia prima nello spazio dei centravanti e poi nel centro destra, dentro un ipotetico triangolo che ha per base la linea che va da Maksimovic a Mario Rui e per vertice alto Demme. E’ una stanza chiusa a chiave da Gattuso, a Messi manca l’aria. Più tardi, in una manciata di secondi, verrà anticipato da Mertens sulla trequarti e stoppato da Manolas al limite dell’area”.
Poi arriva il gol di Mertens, una beffa, scrive il quotidiano sportivo.
“Il gol di Mertens è uno strappo alla tela. Beffa delle beffe: un gol così – di sinistro e dall’altro lato dell’area- avrebbe potuto segnarlo Maradona. Sarà mica per questo che pochi minuti dopo Leo avrà uno scambio di battute e lancerà un’occhiataccia a Ciro Mertens?”