CorSport: Demme l’intoccabile, ha sempre giocato ed è sempre stato ammonito

“Ha la fisicità e il rigore geometrico di un metodista classico, più votato alla copertura che agli slanci di fantasia”, ha mandato in panchina Lobotka

demme l'intoccabile

Diego Demme è sempre più insostituibile nel Napoli di Gattuso, scrive il Corriere dello Sport. Un Napoli che l’allenatore ha immaginato con un centrocampo diverso da quello ‘liquido’ di Ancelotti.

“Ha scelto la fisicità e il rigore geometrico di un metodista classico, più votato alla copertura che agli slanci di fantasia, una tendenza all’altruismo da manifestare nelle coperture, nell’opposizione, per lasciare che poi alla costruzione provvedessero altri, le mezze ali o gli esterni”.

Demme si è preso il Napoli da quando è arrivato, mandando in panchina Lobotka e seminando personalità in campo, come dimostrano i 4 cartellini gialli in 4 partite.

“Ha governato la transizione a modo suo epocale da un Napoli (quello di Ancelotti) all’altro (quello di Gattuso)”.

Non solo, ha dato forma al cambiamento

“non solo tattico, che si è consumato a San Siro, con il tridente che è finito ai margini dell’esistenza collettiva”.

Da quando ha giocato per la prima volta, contro il Perugia in Coppa Italia, è uscito solo per sostituzioni “fisiologiche” o per l’influenza, come a Marassi.

“Demme è praticamente un intoccabile (tra i sei centrocampisti, soltanto lui e Zielinski non ne hanno saltata nessuna nelle ultime sette) funge da parabola per diffondere il segnale o da calamita per catturare palloni. E il nome – che spinge alle iperboli – ha una sua funzione. Almeno spiega l’importanza di chiamarsi Diego”.

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