Corriere: Commisso vuole combattere il Palazzo. Sarà isolato come i Della Valle?

Una lunga storia di contrapposizione, quella tra Firenze, gli arbitri e il Palazzo, scrive il Corriere Fiorentino. Una storia per la quale, però, non c'è mai un lieto fine

Commisso

Una lunga storia di contrapposizione, quella tra Firenze, gli arbitri e il Palazzo, scrive il Corriere Fiorentino. Una storia per la quale, però, non c’è mai un lieto fine.

Ci provarono i Della Valle, che appena arrivati provarono a ribaltare tutto, scrive il quotidiano. Nell’estate 2004 annunciarono una battaglia per una ripartizione più equa dei diritti tv.

“Pareva impossibile eppure, a un certo punto, ci si illuse di esserci riusciti. Il patron della Fiorentina infatti, riuscì (apparentemente) a raccogliere attorno a sé un grande consenso, fiancheggiato dai presidenti delle piccole ma anche, e soprattutto, dall’Inter di Massimo Moratti. Poi, il tonfo. O, dal punto di vista di Diego, il tradimento. Al momento del voto infatti, si ritrovò solo, e perse”.

Fu l’inizio dell’incubo, continua il quotidiano.

“Prima una serie incredibile di torti arbitrali poi, impossibile dimenticare, il coinvolgimento in Calciopoli. Di fatto, da quel momento, Diego si fece da parte. Colpito e (almeno moralmente) affondato da un blocco di potere che nessuno, o quasi, riesce a scalfire”.

Ad essere entrato nella cerchia di quelli che contano è stato solo Claudio Lotito.

Ora Commisso si è messo in testa di fare lo stesso. All’inizio, con la proposta di aprire uffici della Lega a New York, sembrava sulla buona strada.

“Per non parlare delle mano tesialle rivali di sempre («non voglio cori offensivi contro i napoletani o contro gli juventini», ha detto più volte), o della battaglia contro il razzismo. Ecco. Quello, è stato il primo segnale negativo. Un appello, quello lanciato dal presidente viola, caduto sostanzialmente nel vuoto. Qualche parola di apprezzamento da parte da qualche altro presidente, ma niente di più. Così come a niente è servito l’approccio soft tenuto fino a oggi nei confronti del mondo arbitrale”.

Prima di domenica la Fiorentina aveva subito altri torti, ma Commisso non aveva mai parlato. Ora però la pazienza ha raggiunto il limite.

“E così, ecco il cambio di strategia. Toni alti, e accuse precise. Un modo per tutelare i suoi tifosi ma anche (sfruttando l’eco che le sue parole hanno sempre negli Stati Uniti) per mettere sulla piazza internazionale i mali del calcio italiano. Ieri, per esempio, la Espn ha dedicato un ampio servizio a quanto successo allo Juventus Stadium. Servirà a qualcosa oppure, come accaduto in passato, il Palazzo lo isolerà ancora di più? Di certo, come fu con Della Valle, Firenze si è schierata (compatta) al suo fianco. Insieme, contro il potere. Una storia già vista, sperando che stavolta il finale sia diverso”.

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