Qualcosa gli prendeva lo stomaco, forse il ricordo archetipo della nascita, forse la gioia di vivere dei napoletani, così diversi dai toscani quanto un’illusione dalla strada
Mario Sconcerti racconta di Maurizio Sarri, uomo, allenatore e del suo rapporto con le tre grandi città dove ha avuto la fortuna di allenare. Napoli, Londra, Torino. Uomo schivo lo descrive, che a Napoli e a Londra ha preferito abitare fuori dal centro, in periferia, dove poteva evitare i bagni di folla dei tifosi.
Sarri aveva amore e paura di Napoli. Qualcosa gli prendeva lo stomaco, forse il ricordo archetipo della nascita, forse la gioia di vivere dei napoletani, così diversi dai toscani quanto un’illusione dalla strada. A Napoli la vita di Sarri si divideva tra centro sportivo e campo, poche fughe in città, volutamente clandestine: una volta resta fermo al semaforo e viene riconosciuto, una signora sua tifosa gli cucina al volo una pizza
Poi Londra e la voluta clausura fuori dal centro insieme con la moglie Marina e l’immancabile Ciro. Solo una notte Maurizio decise di trasgredire e restare a dormire a Londra
Quando si svegliano e scendono in strada, barba da fare e fretta che diventa ritardo, si trovano in mezzo a pizzerie e ristoranti napoletani. Un trionfo, una processione, quello che Sarri non ha mai cercato, il bagno di folla
Adesso c’è la vita a Torino, tutta un’altra vita che domani si scontrerà con il suo passato
Torino gli piace, il suo ordine, la sua logica, se cerchi una cosa la trovi. I consigli di Chiellini a inizio campionato su Ronaldo. E oggi Sarri con il portoghese andrà all’attacco del Napoli per un altro passo verso il 9° scudetto consecutivo