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De Siervo spiega in Questura l'”audio rubato” sui microfoni spenti per i buu razzisti

L’ad della Lega Serie A è stato ascoltato dalla Procura di Milano come persona informata sui fatti

De Siervo spiega in Questura l'”audio rubato” sui microfoni spenti per i buu razzisti

L’ad della Lega Serie A Luigi De Siervo è stato ascoltato dalla Questura di Milano nell’ambito dell’indagine partita dall’audio in cui lo si sentiva dire

«Una confessione, non lo mettiamo a verbale, io ho chiesto di  spegnere i microfoni verso curva così non si sentono i buu razzisti»

Alla procura di Milano l’ad avrebbe assicurato che si tratta di affermazioni estrapolate da un discorso lungo e che il taglio non lascia capire il senso

Non esiste dunque nessun patto con le televisioni per evitare di dare “pubblicita” ai cori razzisti che si levano spesso dalle curve degli stadi italiani, secondo De Siervo che già dopo la rivelazione dell’audio aveva spiegato

«Citavo il caso in cui abbiamo sospeso il regista che nella prima giornata aveva indugiato sul pubblico durante una analisi del Var, in cui il pubblico si era scatenato contro la decisione, quindi lo abbiamo sospeso perché non aveva capito che indugiare in quel momento dava un messaggio sbagliato a casa. Criminalizzava una curva, un popolo».

De Siervo è stato ascoltato solo come persona informata dei fatti, non esiste infatti al momento alcuna ipotesi di reato.

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