Sarà complicato recuperare il senso di distacco che accompagna il rapporto fra la squadra e la città. E soprattutto Ringhio è l’opposto di Ancelotti: cosa potrà fare in sei mesi?

L’addio di Ancelotti al Napoli è un fallimento per tutti, scrive Francesco Rasulo su Repubblica Napoli.
Il tecnico consegna gli ottavi alla squadra e al club, lascia per la frattura con lo spogliatoio, per l’ammutinamento che è stato
“una ribellione alla società, certo, ma anche uno schiaffo all’allenatore, uscito male dalla vicenda, con un’immagine incrinata e la figura da leader mancato, incapace di gestirla”.
Ha compiuto qualche errore anche Ancelotti, quando non ha chiesto una squadra veramente all’altezza del suo palmarès.
Ma sono due gli aspetti che emergono da questa faccenda. Il primo è che l’addio ad Ancelotti è una sconfitta per tutti.
“L’uscita di scena di Carlo Ancelotti è un fallimento per tutti: società, tifosi, squadra e naturalmente lo stesso allenatore. Sarà veramente complicato recuperare quel senso di distacco che accompagna oggi il rapporto fra la squadra e la città”.
E a questo aspetto è legato il secondo punto, che riguarda l’arrivo di Gattuso.
“In controluce, l’anti Ancelotti: supertitolato uno, agli esordi l’altro. Quasi più un ex giocatore che un allenatore. Cosa darà in uno spogliatoio così avvelenato? Viene per dare un’accelerata in Champions? Per finire il campionato e andare via? Chissà, in sei mesi il calcio può offrire ancora qualche sorpresa”.