Damascelli: “Gol non visto dell’Empoli, senza tecnologia le regole non valgono per tutti”
In serie B non c’è Var né goal-line technology. Il Giornale: "La B per il calcio è la lettera degli analfabeti della giustizia"

Mentre il calcio europeo fila via tra tecnologia e polemiche, il calcio minore combatte sul fronte opposto. E il non-gol dell’Empoli ieri a Cosenza finisce per ricordare a tutti cos’era il pallone quando tutto era affidato all’occhio umano.
In serie B non c’è il Var né tantomeno la goal-line technology. E succede così nel piccolo Boxing Day nostrano, col Cosenza in vantaggio per 1-0, all’83’, Ricci dell’Empoli tiri di sinistro sotto la traversa: la palla rimbalza nettamente oltre la linea di porta, circa mezzo metro. Gol. Ma non per l’arbitro Ivano Pezzuto, e i suoi assistenti Robilotta e Cipressa, che per Tony Damascelli sul Giornale “erano distratti, Cipressa a bordo campo (come un bidello che registra cambi e segnala infrazioni) idem come sopra, un quartetto di giudici di serie B in tutti i sensi”. Il gol non viene concesso.
Scrive Libero:
“Con tanti saluti alla regolarità della partita e del campionato, per la felicità di tutti quei sedicenti romantici che continuano a sostenere come l’incertezza, l’errore umano, l’inesattezza di questa scienza chiamata football siano la parte più bella, rovinata dalla fredda tecnologia. Balle”.
Per il Giornale, invece,
“l’intelligenza e la logica non rientrano in alcun protocollo, la B è la seconda lettera dell’alfabeto ma per il calcio è la lettera degli analfabeti della giustizia, le regole non valgono per tutti. La serie B ha scelto di giocare a Santo Stefano per avere la luce che sarebbe stata oscurata dalla A che, invece, si è imposta la vacanza premio (roba da idioti, giochiamo in Arabia e riposiamo in casa, rinunciando a entrate e pubblicità; occupando adesso il calendario avremmo agevolato il lavoro della nazionale per gli europei). L’episodio di Cosenza ribadisce come il sistema resti inadeguato e arretrato”.