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Agnelli a Oxford: “Il calcio va verso la recessione, ai giovani piace sempre meno”

Sul Sole 24 Ore. Secondo il presidente della Juventus, il prossimo ciclo potrebbe essere quello di un calo del valore globale del business

Agnelli a Oxford: “Il calcio va verso la recessione, ai giovani piace sempre meno”

Ai giovani il calcio piace sempre meno, e anche se “il sistema così com’è, per chi si chiama Juve, Real o Bayern, funziona e potrebbe andare avanti all’infinito”, la verità è che alle porte c’è la recessione del pallone. Lo ha spiegato Andrea Agnelli agli studenti del Corpus Christi College, a Oxford, in una lezione sull’economia del calcio.

Secondo il presidente della Juventus – scrive il Sole 24 Ore – dopo l’era dei mecenati e lo sbarco delle tv, il prossimo ciclo potrebbe essere quello di un calo del valore globale del business. “E i cambiamenti nel modo di fruizione, con l’assalto delle nuove piattaforme che portano ad una potenziale disintermediazione, riportano indietro l’equity value nelle mani dei club”.

In pratica per dare cibo alla bestia affamata – le tv che con i loro diritti nutrono a loro volta tutto il sistema – secondo Agnelli bisogna far valere il valore unico del calcio: l’evento live.

“Il tifoso non si accontenta di un video: vuole vedere le partite mentre si giocano. E per accontentare i suoi 89 milioni di follower sparsi in tutto il mondo, tutti potenziali clienti, il club gioca sempre più partite ufficiali fuori dai confini nazionali”.

Agnelli però si dice contrario alla Superlega (ovviamente la sua è una posizione diplomatica, essendo la Superlega il suo più importante progetto politico-calcistico) :

“Se ci deve essere un torneo a 19-20 squadre, ciò va costruito comunque all’interno del sistema delle federazioni, non deve essere un’élite. Vedremo dopo il 2024, quando scadranno gli accordi internazionali oggi in vigore”.

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