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Scontro Immobile-Inzaghi per una sostituzione. Torna il sereno con una carezza (e la vittoria)

Il tecnico laziale sostituisce il suo bomber dopo un gol e una prodezza di tacco. Lui non gradisce. I due si urlano contro. Inzaghi a fine match: “Non stava benissimo. Non guardo in faccia a nessuno”

Scontro Immobile-Inzaghi per una sostituzione. Torna il sereno con una carezza (e la vittoria)

E’ successo davanti agli occhi di tutti. Ciro Immobile e Simone Inzaghi sono arrivati allo scontro, ieri, con un duro faccia a faccia in panchina e urla dell’attaccante, quando il tecnico laziale ha deciso di sostituirlo.

Immobile sblocca la partita con il suo quarto gol in campionato (il primo della stagione all’Olimpico) e, al 18′ della ripresa, è artefice di un’altra magia che sta per mandare Correa in rete, con un bellissimo tacco.

E’ dopo la bellezza che Inzaghi chiama la sostituzione. Caceido per Immobile, che, però, non ci sta.

Incredulo, Ciro “si strappa un laccio dal braccio e lo getta via, agita il braccio e manda platealmente a quel paese il tecnico. Ripete il gesto. Raggiunge la panchina”, scrive la Gazzetta dello Sport.

Il pubblico dell’Olimpico applaude la sua partita ed il suo gol. Lui non smette di inveire. Si siede in panchina e continua a ripetere “è assurdo”.

Inzaghi si dirige verso di lui, continua la rosea e urla in faccia al suo bomber: “Continua”.

Ad Inzaghi è andata bene comunque: il raddoppio è arrivato dopo quattro minuti, firmato da Marusic con l’assistenza di Milinkovic e la sponda di Caicedo.

Quando l’arbitro ha fischiato la fine della partita, mentre la Lazio raccoglieva gli applausi del pubblico, scrive il Corriere della Sera, Inzaghi ha sfiorato Ciro con una carezza.

A fine partita il tecnico spiegherà che è tutto passato.

“Nessun problema. Ciro è un ragazzo molto generoso, vuole essere sempre in campo ma io non guardo in faccia a nessuno. Non stava benissimo a fine primo tempo. Poi si rivedrà e capirà. Ha fermentato, in panchina non smetteva e l’ho ripreso. Si è tranquillizzato e poi ha incitato la squadra”.

Tutto è bene ciò che finisce bene, anzi, dato il risultato, le tensioni interne forse fanno bene.

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