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Fiona May al Paìs: «Ho lasciato la Figc perché il razzismo non era la loro priorità, in due anni non decisero nulla»

Il quotidiano spagnolo dedica una pagina al razzismo nel calcio italiano. La campionessa ricorda: «Fu un’esperienza deludente»

Fiona May al Paìs: «Ho lasciato la Figc perché il razzismo non era la loro priorità, in due anni non decisero nulla»

Il razzismo è radicato nelle tribune dell’Italia

Scrive oggi El País, partendo dall’episodio dei cori razzisti di domenica scorsa contro Dalbert per ricordare che è consuetudine purtroppo in Italia.

L’anno scorso sono stati i fan della Lazio a inondare la curva di Roma con adesivi di Anna Frank che indossava la maglietta dell’eterno rivale.

Il quotidiano spagnolo riporta una serie di episodi di razzismo accaduto in Serie A, da quello contro Donnarumma, passando per Kean, fino a Lukaku che ha avuto un’eco internazionale.

Fiona May

Fiona May, campionessa mondiale di salto in lungo, era stata assunta dalla Federazione Italiana Gioco Calcio per trovare soluzioni. Poco dopo ha lasciato e il quotidiano l’ha sentita

«È inutile parlarne, è qualcosa che succede ogni settimana. Speriamo che prendano misure drastiche. Molte cose devono cambiare. Ho lasciato due anni fa anni perché non è cambiato nulla, nulla è stato deciso. Non era la loro priorità. È stata un’esperienza deludente. Non è giusto per i giocatori o per gli altri che sono contrari a questo modo di fare. È una questione di educazione, anche a livello culturale dello sport. Non è un modo di comportarsi di fronte ai bambini ”

El País riporta poi le dichiarazioni di Infantino e di Antonio Conte.

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