In Arabia non si trovano studi legali disposti a combattere la pirateria tv di beoutQ

Fifa, Uefa, Bundesliga, Liga, Premier, Lega Serie A contro la piattaforma illegale. Ma anche Formula 1 e Wimbledon. Ma l'Italia giocherà a Gedda la Supercoppa

pirateria

Le maggiori leghe calcistiche si sono schierate contro il fenomeno beoutQ nato in Arabia Saudita. Sono tutte unite (Fifa, Afc, Uefa, Bundesliga, LaLiga, Premier League e Lega Serie A) contro la piattaforma illegale che trasmette contenuti via satellite e in streaming, sottraendo la maggior parte delle immagini a BeIn Sports.

Ma non è così semplice risolvere il problema, scrive Il Giornale.

In Arabia non ci sono studi legali disposti a seguire la faccenda, o che siano capaci di farlo.

Sono nove gli studi che hanno già rifiutato il caso.

Nel comunicato delle leghe riunite si legge:

“Riteniamo di aver esaurito tutte le opzioni possibili per portare avanti una rivendicazione a difesa del copyright in Arabia Saudita e non vediamo altra alternativa se non quella di perseguire beoutQ e trovare una soluzione a questo grave problema della pirateria in altri modi”.

Il problema della pirateria non riguarda solo il calcio. La Formula 1 ha deciso di non vendere più i diritti nell’area saudita. Gli organizzatori di Wimbledon (dopo la finale Djokovic-Federer) hanno annunciato che la pirateria di beoutQ non è più tollerabile.

Ma da noi le cose sono diverse.

Anche se l’Italia si schiera in aperta polemica con l’Arabia, le varie leghe sottoscrivono ugualmente accordi commerciali convenienti.

A gennaio la Supercoppa Italiana si è svolta a Gedda. Ad inizio 2020 Juventus e Lazio si contenderanno proprio questo trofeo,

“intasando, nel bel mezzo della stagione, il proprio calendario. Tutto per meri interessi economici”.

In Germania, da anni, i tifosi del Bayern contestano la decisione del club di svolgere la preparazione invernale proprio in Qatar.

 

Correlate