Libero: Allegri parla di anno sabbatico, ma se venissero offerte dall’estero?

Sul quotidiano gli allenatori illustri rimasti disoccupati. Dicono di voler stare a guardare e riposarsi, ma sarà davvero così?

Sul quotidiano gli allenatori illustri rimasti disoccupati. Dicono di voler stare a guardare e riposarsi, ma sarà davvero così?

Dopo il valzer iniziale in cui per qualche settimana l’unico posto fisso assicurato è stato quello di Ancelotti, le panchine della Serie A sono tutte assegnate.

Sono rimasti posti in piedi, quelli degli allenatori scalzati. Su questi si sofferma oggi Libero. Nessuno di loro ha lasciato per andare altrove e neppure ha ricevuto l’offerta giusta una volta reso ufficiale e pubblico il divorzio dalla società precedente.

Massimiliano Allegri, Luciano Spalletti, Rino Gattuso, Claudio Ranieri. Ma ci sono anche Roberto Donadoni e Cesare Prandelli. Oltre frontiera, invece, José Mourinho e uno dei suoi grandi rivali, Arséne Wenger. Guardando alle altre leghe troviamo pure Laurent Blanc, Claude Puel e Rudi Garcia.

“Mica male davvero. Nomi, curriculum e corrispondenti onorari che, fatta eccezione per Donadoni e Prandelli, non possono essere nelle disponibilità di club medio-piccoli, in genere i primi a caccia di rimedi da panca quando le cose cominciano a mettersi male in classifica. Per loro, comunque, ci sono anche su piazza autentici specialisti del mestiere del subentrante come Giuseppe Iachini e Davide Ballardini, senza dimenticare uno come Stefano Pioli, che ha pagato ben oltre i propri demeriti in una Fiorentina già in clima “rompete le righe””.

I mister spesso parlano di anno sabbatico. Ma se ci fosse una crisi in un club e uno di loro venisse richiamato o chiamato altrove, cosa succederebbe? Il teorema verrebbe messo alla prova. Prendiamo Allegri, dice Libero.

“Se per caso qualcosa si rompesse in zona Madrid, o Barcellona, o Manchester, il Gran Livornese terrebbe fede ai principi manifestati qualche mese prima?”

In Italia sarebbe più semplice restare fedeli e coerenti alle dichiarazioni, ma all’estero?

“Nei circoli del Fantacalcio si comincia timidamente a dibattere e quindi scommettere sull’inevitabile primo esonero: e questa volta, vista la platea in attesa, si può sparare grosso”

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