Sono pagati 18 milioni e mezzo l’anno e le loro squadre pensano a cederli. Higuain il più rumoroso. Icardi è l’esubero più consapevole

Sul Corriere dello Sport la Esuberi Football Club: Icardi, Higuain e Dzeko. L’incarnazione della contraddizione più paradossale del calcio contemporaneo: la mancata corrispondenza tra il valore di un giocatore e la sua indispensabilità.
Tutti e tre assieme hanno segnato 377 gol solo in Italia. Sono pagati 18 milioni e mezzo l’anno. Per tutti e tre le squadre di appartenenza pensano alla cessione.
“Potremmo chiamarli esuberi, se non fosse una parola più adatta a dei mediani di riserva e se non ci fosse tanto lusso nelle loro esistenze”.
L’estate di Icardi, Higuain e Dzeko è iniziata da separati in casa e rischia di restare così in attesa che spunti un’occasione di mercato che cambi le cose. Il loro ritiro estivo inizia facendoli sentire estranei al gruppo, scontenti e un divo scontento è nient’altro che un ingombro. E’ meglio lasciarsi che sopportarsi, a questo punto.
Il più chiassoso della Esuberi Football Club è Higuain, che sperava nell’arrivo di Sarri per restare alla Juve. Del resto Maurizio era riuscito già a portarlo con sé al Chelsea. Ma Sarri con Higuain si è raffreddato proprio in Inghilterra, scrive il Corriere dello Sport, perché negli spogliatoi gli ha sentito troppo spesso fare discorsi sul campionato americano, meno acceso. Qualcosa di intollerabile per un tecnico che è ossessionato dal calcio. Insomma, non c’entra niente Ronaldo.
“Higuaín ha sentito il proprio ego in briciole quando si è scoperto di troppo nel solo club al mondo disposto a valutarlo quasi 100 milioni. Ma la Juve non li aveva spesi per averlo in squadra, li aveva spesi soprattutto per toglierlo al Napoli. Higuain non ha mai saputo vivere la sub-condizione di prestito. c’è chi reagisce sputando fiamme come un drago e chi mangia le unghie. Higuain è del secondo tipo”.
L’esubero più consapevole, invece, è quello di Icardi.
“L’inter lo ha pianificato da tempo, mettendo in conto finanche una sua svalutazione e sapendo che per prendere Maurito serve un atto di presunzione di qualcuno. Presumere cioè di saperne venire a capo meglio di quanto abbiano fatto a Milano”.