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Nell’oceano del papponismo, mancava la voce autorevole di Di Maio

Irrompe nel caso Sarri col suo carico di incompetenza e populismo e si accoda ai vampiri del consenso. Propone il vincolo di mandato dei calciatori. Ci vorrebbe un commento der Pomata

Sarebbe stato un degno rappresentante del sarrismo

Ci mancava Luigi Di Maio. Come se non bastasse l’oceano di cazzate in cui Napoli è stata costretta a nuotare nel quadriennio Sarri. Quadriennio, perché buona parte di Napoli ha tifato Chelsea e contro Ancelotti. Come si conviene a stupidi vassalli il cui ruolo può essere soltanto quello della gregarieta’ culturale. Sia pure per interessi personali, come l’esercito di vampiri del consenso autorevolmente (si fa per dire) guidato da Sandro Ruotolo. Non c’era un briciolo di idea in loro, solo fame di consenso per obiettivi personali (anche la corsa a sindaco). L’istantanea giravolta su Sarri e’ di un ridicolo senza pari, persone adulte per molto meno non uscirebbero di casa a vita.

Con le dichiarazioni di oggi, Luigi Di Maio (non avevamo il minimo dubbio) cavalca il destriero del papponismo che poi è stato l’altro volto – quello vero – del sarrismo. Per avere consenso, devi attaccare De Laurentiis che giustamente se ne frega di mare, sfogliatelle e altre argomenti da quarto mondo e produce soldi e una squadra competitiva. Non a caso, anche il sindaco de Magistris – nel tentativo di raggranellare consenso – è diventato alfiere del papponismo con il suo prode scudiero Borriello.

E altrettanto prevedibilmente, Napoli si è rivelata una delle poche città in cui il M5S ha perso poco rispetto alle politiche.

Oggi Di Maio da’ sfoggio della sua approssimazione mista a ignoranza. Ignora, non sa. E pontifica. Dichiara gonfiando il petto che lui ha pensato al tradimento di Sarri e che “purtroppo il Napoli è abituato a scoprire persone e regalarle ad altre squadre: Lavezzi, Cavani e altri grandi talenti”. Succede sempre così, meno sai e più gonfi le tue parole intrise di nulla. L’unico commento possibile è quello der Pomata vate del Novecento in Febbre da cavallo: “una stronzata così non si era mai sentita da quando l’uomo invento’ il cavallo”.

E insiste (e insiste, cit.): “Dovrebbe esistere il vincolo di mandato per cui se entri con uno non puoi passare ad un’altra squadra, forse dovremmo cominciare a farlo anche nel calcio”. Il vincolo di mandato nel calcio. Nemmeno i vampiri del consenso erano arrivati a tanto. Povera Napoli, quando ti ribellerai a chi offende la tua storia e la tua intelligenza? Basterebbe un decimo della rabbia che riversi contro De Laurentiis e finalmente si respirerebbe aria salubre.

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