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Ancelotti ci ha fatto scoprire la Napoli dei Cazzaniga. I Bellavista stanno a Milano

Nel giorno del 60esimo compleanno, su invito del gruppo Ultràmici, una breve riflessione sul rapporto tra la nostra città e l’allenatore. Rapporto che – sbagliando – definiremmo milanese

Ancelotti ci ha fatto scoprire la Napoli dei Cazzaniga. I Bellavista stanno a Milano

Per il 60esimo compleanno di Carlo Ancelotti, il gruppo Ultràmici – sempre molto attivo e propositivo – ha organizzato una giornata speciale interamente dedicata all’allenatore del Napoli. Tra i contributi c’è anche quello del direttore del Napolista Massimiliano Gallo. Intervento che riproponiamo qui. 

Carlo Ancelotti a Napoli è stato ed è una rivoluzione copernicana. Da tanti punti di vista. E non tanto per il suo essere un allenatore plurititolato. Ma perché è l’incarnazione dell’inversione tra Bellavista e Cazzaniga. Noi, secondo Luciano de Crescenzo, saremmo uomini d’amore e i milanesi uomini di libertà.

Da questo punto di vista, Ancelotti a Napoli ha rappresentato una tempesta magnetica. La bussola è impazzita e l’ago dell’amore ha puntato dritto su Milano. I miei amici e conoscenti milanisti mi contattano e i chiedono spesso del loro Carletto. “Trattatecelo bene”, “quest’anno seguirò il Napoli”, fino a “se proprio non vi sta bene, restituitecelo, non ce lo riprendiamo moooolto volentieri”.

Ora, direte voi: e grazie, con Lui hanno vinto tutto. Da calciatore e da allenatore. Vero. È altrettanto vero che lì Ancelotti, da allenatore, è rimasto otto anni. E in otto anni vinci ma perdi anche. E sì che lui ha perso, anche in modo bruciante, in un modo da passare alla storia. E ha conosciuto annate grigie, così come annate entusiasmanti. La vita, insomma.

A Napoli ho colto – probabilmente perché sono poco ricettivo – una diffidenza che talvolta è sfociata persino in irrisione. Certamente una distanza emotiva. Ovviamente non tutti, ci mancherebbe. E mentre mi ritrovo ad emozionarmi ogni qual volta leggo associato il nome di Ancelotti a quello del Napoli, avverto attorno una trasformazione che meriterebbe un approfondimento di Luciano De Crescenzo. Una riedizione di Così parlò Bellavista. Aggiornata ad Ancelotti.

Buon compleanno mister.

 

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