La Gazzetta dello Sport racconta dei nodi su cui si interrogano i due ex capitani e i tifosi giallorossi più affezionati e che smonterebbero in parte l’inchiesta
Sul polverone sollevato dall’inchiesta di Repubblica Francesco Totti ha preferito non intervenire tramite i giornali ma, racconta la Gazzetta dello Sport, ieri ha sentito al telefono Daniele De Rossi.
““Hanno giocato sporco”, ha detto Francesco a Daniele – che nega tutto –, sapendo che alcune «verità» si colorano a seconda del contesto in cui vengono raccontate”.
Due sono le cose su cui concordano entrambi gli ex capitani della Roma. Innanzitutto sono due anni che Totti chiede maggiori poteri decisionali ma finora non li ha mai avuti, come dimostra il fatto che non è stato presente a nessuna delle due riunioni plenarie ai massimi livelli che ci sono state in questa stagione, una a Londra e una a Boston.
Stando così le cose, come è possibile che addirittura possa avere avuto un ruolo nell’allontanamento del medico Del Vescovo e del capo dei fisioterapisti Stefanini? Il quale, scrive la rosea, ieri ha dichiarato:
“De Rossi è un professionista esemplare e non ha deciso Totti il mio allontanamento”.
Il secondo nodo su cui concordano Totti, De Rossi e i tifosi della Roma più affezionati, scrive la Gazzetta è questo: se De Rossi è un personaggio così negativo come lo descrive Repubblica nella sua inchiesta, che ha condizionato in tal modo la stagione della Roma, come è possibile che la società gli abbia proposto un ruolo così importante come quello di vice ceo del club?