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Milano Finanza: dietro il successo del calcio inglese c’è il boom dei diritti tv

La pioggia di soldi per i diritti televisivi ha permesso ai club maggiori investimenti nelle infrastrutture e nei calciatori con una straordinaria ricaduta positiva sull’economia del Paese

Milano Finanza: dietro il successo del calcio inglese c’è il boom dei diritti tv

Due finali tutte inglesi, sia quella di Champions League che la sorella minore, quella di Europa League.
Un successo sportivo che Luciano Mondellini, su Milano Finanza, indica come risultato di medio termine della quantità enorme di soldi caduta sul calcio inglese dopo l’entrata sul mercato di Bt Sport, che ha deciso di fare concorrenza a Sky nella trasmissione delle partite.

E’ stato questo – insieme alla capacità dei club di sfruttare il merchandising sia all’interno che all’estero – a fornire ai club di fascia media la possibilità di assicurarsi giocatori importanti e grande competitività in campo internazionale.

“Nel 2017-18 ai 20 club inglesi della massima serie sono arrivati 2,7 miliardi di euro dalle varie emittenti, cifra destinata ad aumentare nel triennio 2019-2022 visto che i diritti tv del campionato inglese sono stati pagati complessivamente 4,6 miliardi sempre da Sky e Bt Sport (mentre la Serie A per il triennio 2018/21 è riuscita a ottenere circa 1,5 miliardi di euro)”.

Il club inglese che nella scorsa stagione ha incassato di più dalle tv è stato il Manchester United, con 171 milioni di euro. Non a caso ha superato la Juventus, che è a capo della classifica italiana dei diritti tv e che ha incassato 107,3 milioni, di una settantina di milioni.

La cosa che sorprende è che il club di Agnelli è stato superato anche dalla squadra inglese che ha intascato di meno dai canali televisivi, il West Bromwich Albion (108 milioni in virtù di una norma che tende a equilibrare gli incassi tra i club).

Milano Finanza parla di un recente report Ernst&Young che ha raccontato il circolo virtuoso in cui è entrato il calcio inglese e di come il successo commerciale dei club porti a maggiori investimenti sia nelle infrastrutture che nei calciatori.

Un circolo virtuoso che ricade sull’economia del Paese.

“L’analisi mostra che nel 2016/17 la sola Premier League ha generato per le casse dello Stato incassi fiscali per 3,3 miliardi di sterline, il 50% in più rispetto a tre anni prima. Una cifra che equivale a pagare lo stipendio annuale di 86 mila poliziotti o a finanziare la formazione di 42 mila infermiere”.

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Per non parlare delle imposte pagate al fisco dai calciatori della Premier, che nella stagione 2016/17 sono arrivate a 1,1 miliardi di sterline.
Secondo il report, nella stessa stagione, la Lega ha contribuito al Pil del Regno Unito con un valore aggiunto (gross value added)  di 7,6 miliardi di sterline, la cui maggioranza (7,2 miliardi di sterline) deriva dalle operazioni dei club. Una cifra in crescita del 50% rispetto alla stagione 2013/14.

L’aumento delle entrate ha portato anche ad un aumento dell’occupazione nei club, tra il 1998/99 e il 2016/17 del 700%: i lavoratori sono passati da 11.300 a quasi 90.300.

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