«Si sarà reso conto di quanto possa essere disumana l’umanità quando gode dell’anonimato. La maggior parte di quelli che insultano, hanno uno pseudonimo o un nome falso»
Nella pagina degli editoriali della Gazzetta, ce n’è uno di Sebastiano Vernazza intitolato “Allegri via dai social, una grande lezione di libertà”.
Vernazza sottolinea un passaggio della spiegazione fornita dall’allenatore della Juventus: “Poi ha toccato il punto: «La gente lì si nasconde»”.
In qualche momento di noia, si sarà affacciato sulle risposte ai suoi brevi scritti e si sarà reso conto di quanto possa essere disumana l’umanità, quando gode dell’anonimato. Non tutti si celano dietro uno pseudonimo o un nome falso, ma la maggior parte di quelli che insultano sì.
Prosegue la Gazzetta: “Il distacco di Allegri dai social è un messaggio potente ai social stessi alla possibilità che un giorno implodano e si autoriducano a consessi di imbecillità e vanagloria, ammesso che già non lo siano ed è un invito a riprendersi la vita vera. Meno tempo con lo sguardo sullo schermo del telefonino, più ore da dedicare a noi e a chi ci sta accanto. Non è facile, la dipendenza è una brutta bestia, ma si può provare. Primo passo, ridurre le dosi. Poi si vedrà. Grazie Allegri”.