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Ponte Morandi. Banca Carige consulente di Bucci. Da lunedì sopralluogo dei periti

Il project manager Rina definisce le prescrizioni ambientali che dovranno rispettare le aziende durante i lavori

Ponte Morandi. Banca Carige consulente di Bucci. Da lunedì sopralluogo dei periti

Autostrade ancora non scioglie le riserve sul pagamento della parte rimanente del conto spese presentato da Bucci (449 milioni) per la ricostruzione e il commissario riceve appoggio dalla Banca Carige.

Consulente a titolo gratuito

L’istituto di credito affiancherà la struttura commissariale in qualità di consulente (a titolo gratuito) nella scelta del mega mutuo da sottoscrivere, con la garanzia annuale di 30 milioni offerta dal governo.

È la stessa banca ad averlo reso noto, scrive Il Secolo XIX.

L’incarico, conferito dal sub commissario straordinario, Ugo Ballerini, prevede che Carige assista la struttura commissariale nella valutazione delle offerte di finanziamento pervenute.

Le prescrizioni del Rina

Il project manager dei lavori, il Rina, ha pubblicato le linee guida a cui si devono attenere le aziende.

Il Secolo XIX spiega brevemente in cosa consistono: rigorose prescrizioni sui controlli ambientali (con rapporti settimanali), la gestione dei rifiuti (è previsto lo stoccaggio temporaneo per quelli pericolosi in aree specifiche, imballati e lontani da corsi d’acqua) e la stesura di piani d’emergenza ad hoc in caso di sversamento di sostanze pericolose, emergenze meteo, incendi,terremoti, esondazioni e ritrovamento di ordigni bellici.

Il sopralluogo dei periti

Nelle prossime ore i periti del gip e i consulenti di parte finalmente piede sul ponte per la prima volta, passaggio necessario per rispondere a una delle domande poste dal gip nella prima udienza dell’incidente probatorio: “Descrivano ed accertino i periti le condizioni di conservazione di manutenzione dei manufatti non crollati”.

I tecnici saliranno sul troncone ovest, scrive Repubblica Genova, lunedì, martedì e mercoledì. Visioneranno ciò che resta del ponte ed effettueranno carotaggi sulla parte di viadotto rimasta in piedi, così da prelevare materiale che poi verrà analizzato in laboratorio, come è già stato fatto per i reperti finiti in Svizzera.

Soltanto dopo il prelievo si potrà iniziare a “smontare” pezzo per pezzo il ponte.

L’uso dell’esplosivo

Tra il 20 e il 28 febbraio è prevista la collocazione delle micro cariche di esplosivo per iniziare la demolizione. Dopo un mese, ricorda Repubblica Genova, si inizierà la ricostruzione del moncone verso la Francia.

Completamente diversa la tempistica per il troncone est, ancora sotto sequestro: prima che periti e

consulenti possano salirvi occorre mettere in sicurezza il viadotto. Con tutta probabilità, scrive il quotidiano genovese, i consulenti tecnici dovrebbero salire su questa parte di ponte a marzo.

Anche questa porzione, che insiste sulle case, dovrebbe essere interessata dall’utilizzo di esplosivo, secondo il piano di demolizione definitivo, “ma su questo specifico punto ancora si devono pronunciare i periti”.

FOTO REPUBBLICA GENOVA

 

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